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Morto Virginio Rognoni, ex ministro della Dc negli Anni di piombo

Si spento nel sonno a 98 anni Virginio Rognoni, esponente di spicco della Dc ed ex ministro degli interni tra gli anni Settanta e Ottanta

Morto Virginio Rognoni, ex ministro della Dc negli Anni di piombo

Questa notte, nella sua casa di Pavia, è morto l'ex ministro Virginio Rognoni. L'esponente della Democrazia cristiana aveva 98 anni ed è stato uno dei politici più noti del Novecento. Stando a quanto si apprende, Rognoni si sarebbe addormentato senza più risvegliarsi. Una morte nel sonno per l'ex ministro, che è stato anche docente alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pavia. Virginio Rognoni è stato uno dei personaggi di maggior spicco della Democrazia Cristiana e ricoprì il delicato ruolo di ministro degli Interni durante i terribili Anni di piombo, tra il 1978 e il 1983.

Successivamente all'esperienza al Viminale, Virginio Rognoni ha ricoperto il ruolo di ministro della Giustizia e della Difesa. Dopo la fine dell'esperienza della DC, aveva aderito prima al Partito Popolare e poi al Pd. È stato vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura dal 2002 al 2006. "Protagonista sempre in positivo di tante stagioni importanti della vita istituzionale del nostro Paese. Un grande amico e un punto di riferimento. Un abbraccio affettuoso alla sua famiglia", ha scritto il segretario del Partito democratico, Enrico Letta.

La sua storia politica non è stata semplice. Virginio Rognoni è subentrato a Francesco Cossiga a seguito delle sue dimissioni da ministro dell'Interno in conseguenza all'omicidio di Aldo Moro. Sono note le sue battaglie contro la lotta armata di quegli anni complicati, duranti i quali erano attive oltre 200 cellule terroristiche nel nostro Paese. Solo nel 1979, appena incaricato, si registrarono 659 attentati in tutto il Paese. Una cifra record che dà la misura del clima difficile di quegli anni. Da titolare del Viminale firma, con Pio La Torre, la Legge 646 che porta nel codice penale il reato di associazione mafiosa e - su indicazione di Falcone e Borsellino - introduce la misura del sequestro dei beni per i mafiosi.

Divenne ministro di Grazia e giustizia col secondo governo Craxi, ruolo che mantenne anche nel sesto esecutivo guidato da Amintore Fanfani. Andò, invece, a ricoprire il ruolo di ministro della Difesa nel sesto e nel settimo governo Andreotti.

Nel 2007 ha scritto il manifesto del Partito democratico appena nato.

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