Guerra in Ucraina

Mosca alla guerra santa. "L'Ucraina deve essere de-satanizzata". E Kadyrov rilancia: "Ora jihad contro Kiev"

Le parole del vice segretario del consiglio di sicurezza e del leader ceceno. Allerta a Kherson. Arrivati i sistemi Usa anti droni

Mosca alla guerra santa. "L'Ucraina deve essere de-satanizzata". E Kadyrov rilancia: "Ora jihad contro Kiev"

Una breve tregua, poi la guerra è ripartita ieri sul campo e con le dichiarazioni bellicose e violente. Russi e ucraini hanno concordato un cessate il fuoco di due ore a nord di Vasylivka, nella regione di Zaporizhzhia, per permettere a Mosca di restituire, come ha fatto, il corpo di Joshua Alan Jones, un volontario americano ucciso in Ucraina ad agosto. Ma i toni sono stati accesi non solo ai più alti gradi del Cremlino, conditi dalle esercitazioni nucleari. Sia Aleksey Pavlov, vice segretario del consiglio di sicurezza russo, che il dittatore ceceno Ramzan Kadyrov, appena promosso al grado di colonnello generale, hanno parlato ieri di «de-satanizzare» l'Ucraina, provando a usare la religione con un'alleanza di musulmani e cristiani contro il nemico comune. Kadyrov ha invocato la «jihad, a cui tutti devono partecipare» contro l'Ucraina e anticipato un'offensiva. «Abbiamo deciso non di difenderci, ma di attaccare», ha spiegato in un video su Telegram, dove è seguito da tre milioni di persone. «Sono decisamente insoddisfatto per la situazione in cui ci troviamo, ma chi è al comando capisce le cose più di me», ha detto lanciando una nuova stoccata ai vertici della Difesa in Russia. «Non ci fermeremo. Non a Zaporizhzhia, non a Kherson. Odessa, Kiev e Kharkiv sono nostre. Tutte le regioni e l'intera Ucraina sono territorio russo», ha aggiunto il capo delle milizie indipendenti dei mercenari della Wagner, nel messaggio in cui chiede ai musulmani, maggioranza nelle regioni del Caucaso del nord, di arruolarsi. «Chi non lo ha ancora capito, deve farlo ora. Cattureremo questi demoni, li bruceremo», ha detto con i suoi soliti toni particolarmente violenti. «Vi do la mia parola: li attaccheremo ogni giorno. Non li faremo prigionieri».

Intanto a Kherson i filorussi annunciano che sono «più di 70mila» i civili evacuati, che hanno lasciato le loro case «in una settimana», nell'Ucraina meridionale, dal 19 ottobre, quando è stata avviata l'evacuazione. Nella regione si combatte senza sosta e i generali di Zelensky si aspettano la battaglia «più pesante» per liberare la città. Kiev fa sapere di mantenere una difesa attiva e di essere impegnata anche in operazioni offensive. Dagli Usa sono arrivati nel frattempo i primi sistemi missilistici terra-aria Nasams, che Kiev potrà utilizzare per difendersi dagli attacchi dei droni kamikaze Shahed-136.

Intanto in Russia, prosegue la grande fuga di persone e capitali. Il gruppo automobilistico tedesco, Mercedes-Benz, lascerà completamente la Russia, vendendo le proprie attività nel Paese ad Avtodom, rivenditore di automobili russo. Il gruppo cederà ad Atovdom anche lo stabilimento presso Mosca, che aveva inaugurato soltanto tre anni fa. E lascia la Russia anche Ksenya Sobchak, ex oppositrice, ex candidata alla presidenza, giornalista e figlia del sindaco di Leningrado Anatoly Sobchak per cui, nei primi anni Novanta, aveva lavorato Vladimir Putin. Secondo il sito indipendente Sota, l'oppositrice ha raggiunto la Lituania dalla Bielorussia. Le autorità che nel frattempo la accusano di estorsione ai danni di Rostec. La sua abitazione è stata perquisita e Kirill Sukhanov, direttore della sua società «Ostorozhno, Media» arrestato.

Quanto ai russi ai russi fuggiti dal Paese a causa della mobilitazione, il Consiglio della Federazione Russa (la camera alta dell'Assemblea federale) ha chiesto anche di smettere di pagare gli stipendi.

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