Guerra in Ucraina

Mosca si ritira da Kherson: "Salviamo la vita dei soldati"

Il ministro Shoigu: la linea arretra oltre il Dnepr. Incidente d'auto, morto il vicegovernatore russo della regione: è giallo

Mosca si ritira da Kherson: "Salviamo la vita dei soldati"

Via da Kherson. I russi hanno ieri annunciato il ritiro delle truppe dalla città sulla riva destra del fiume Dnepr, che nelle settimane precedenti era stata evacuata dalla popolazione civile (si parla di 115mila persone che hanno lasciato le loro case). A dare la notizia è stato il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, che ha ordinato il trasferimento delle forze dalla riva destra a quella sinistra del fiume. «Per noi, la vita e la salute dei militari russi rimane sempre una priorità. Procedete al ritiro delle truppe e prendete tutte le misure necessarie per garantire il trasferimento sicuro di personale, armi e attrezzature oltre il fiume Dnepr», ha ordinato Shoigu. L'annuncio è arrivato nel corso di un incontro a cui era presente anche il generale Sergej Surovikin, comandante delle forze russe impegnate nell'operazione speciale in Ucraina, secondo cui tra agosto e settembre le forze ucraine hanno perso più di 9.500 militari nell'area, dove ormai le truppe di Kiev attaccano gli edifici dell'amministrazione locale, scuole, ospedali e altri obiettivi importanti. «Kherson e gli insediamenti adiacenti non possono essere completamente riforniti e restare in funzione, la vita delle persone è costantemente in pericolo», ha affermato il comandante.

L'abbandono di Kherson da parte delle armate putiniane era nell'aria da settimane, ma resta un evento importante sia da un punto di vista militare sia da quello simbolico per le sorti della guerra in Ucraina, anche se il consigliere del preidente ucraino Mikhailo Podolyak ci va cauto: «Fino a che la bandiera ucraina sventola su Kherson, non ha senso parlare di un ritiro russo». E anche se la ritirata non avviene in maniera pacifica: ieri i soldati russi hanno fatto saltare in aria diversi ponti nella regione di Kherson per rallentare la controffensiva delle forze armate ucraine. Ma la città, oltre che capoluogo di una delle regioni annesse dalla Russia dopo i referendum farsa dello scorso fine settembre, è l'unico capoluogo di regione finora occupato dai russi. Kherson, che prima della guerra contava 380mila abitanti, è porta verso la Crimea, sede di un porto fluviale fondamentale per il trasporto del grano verso il vicino Mar Nero e di un grande cantiere navale. E infatti il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg parla di notizia «incoraggiante».

Ed è giallo sulla morte di Kyrill Stremousov, vicegovernatore dell'amministrazione regionale installata dagli occupanti russi a Kherson, confermata all'agenzia Tass dalle autorità locali. Stremousov avrebbe perso la vita in un incidente stradale le cui circostanze sono tutte da chiarire. Secondo WarGonzo, uno dei blogger filorussi più seguiti su Telegram, l'incidente costato la vita a Stremousov è avvenuto nei pressi della città di Henichesk. Poche ore prima della sua morte Stremousov si era vantato del fatto che le forze russe avessero respinto una serie di tentativi ucraini di sfondare le linee di difesa nella regione di Kherson.

Volto tra i più noti dell'occupazione russa in Ucraina, 45 anni, molto attivo sui social, era un personaggio controverso anche prima dell'occupazione russa: nel corso della sua vita è stato ispettore per la pesca, blogger nutrizionista (incitava a mangiare argilla), complottista, No Vax, antisemita, era famoso tra l'altro per un video su Youtube in cui faceva roteare in aria la figlioletta di quattro mesi, affermando che si sentivano le sue ossa scricchiolare e che questo faceva bene «alla circolazione del sangue».

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