Il Mossad chiama i generali iraniani: "Hai 12 ore per salvarti. I tuoi colleghi già all'inferno"

Le telefonate degli 007 israeliani

Il Mossad chiama i generali iraniani: "Hai 12 ore per salvarti. I tuoi colleghi già all'inferno"
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"Che la pace sia con lei generale. Sono uno di quelli che hanno mandato all'inferno i suoi colleghi (nella foto Hossein Salami, comandante dei Pasdaran ucciso). La chiamo per avvisarla, per darle una possibilità: vada via, si dissoci. Altrimenti lei sarà uno dei nostri prossimi target. Uccideremo lei con sua moglie e suo figlio. Mi ha capito bene?". Suona così l'audio in farsi, la lingua degli iraniani della telefonata che un agente del Mossad (il servizio segreto israeliano per l'estero) ha fatto a Teheran nelle prime ore dell'attacco israeliano contro l'Iran e che è stato pubblicato in esclusiva dal quotidiano statunitense Washington Post. Si tratta di un documento straordinario che consente di toccare con mano la precisione con cui l'intelligence israeliana ha mirato ai vertici della Repubblica islamica e delle sue Forze armate: una sorta di campagna parallela a quella più ampia. La prima ha ucciso almeno una trentina di alti ufficiali e scienziati. La seconda ha fatto un numero di vittime, moltissime civili, che varia fra le circa 500 ammesse dal ministero della Sanità alle 1000 di cui parlano alcune ong. La fonte dell'articolo del Post sono tre persone coinvolte nell'operazione. La telefonata avviene nelle prime ore dell'attacco del 13 giugno. Dopo il primo avviso, la voce (metallica) dell'ufficiale del Mossad prosegue: "Siamo più vicini a lei della vena che ha sul collo. Se lo metta in testa. Che Dio la protegga". Segue una richiesta: deve mandarci un video in cui si dissocia dal governo. "Come devo mandarvelo?", chiede il generale. "Le invio un ID di Telegram: lo mandi lì".

Se il video sia veramente mai arrivato non è chiaro: ma secondo il Wp il generale sarebbe ancora vivo. L'ufficio del primo ministro israeliano non ha risposto alle richieste di commento del giornale americano: ma in questi mesi, passare alla stampa statunitense informazioni che in qualche maniera confermassero la superiorità a livello di tecnologia e di intelligence di Israele sui suoi avversari è stata una pratica comune in Israele. Non è escluso dunque che la registrazione venga proprio da questi ambienti.

Poco dopo il lancio dell'operazione "Rising Lion" contro l'Iran, l'intelligence israeliana ha lanciato una vasta campagna intimidatoria per dividere e destabilizzare il regime di Teheran.

Nel mirino degli agenti del Mossad sono finiti almeno una ventina di generali e alti funzionari iraniani, ai quali è stato recapitato un messaggio che lasciava poco adito a dubbi: smettete si appoggiare il regime dell'ayatollah Ali Khamenei o morirete.

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