Mottarone, strage senza colpevoli: 3 patteggiamenti e due assoluzioni

Il gip del Tribunale di Verbania ha accolto la richiesta di patteggiamento presentata da tre imputati, con pene che eviteranno loro il carcere

Mottarone, strage senza colpevoli: 3 patteggiamenti e due assoluzioni
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Si chiude con tre patteggiamenti e tre assoluzioni la vicenda giudiziaria del Mottarone, la tragedia della funivia precipitata il 23 maggio del 2023 per la rottura della fune traente, uccidendo 14 persone. Una decisione dall'impatto emotivo fortissimo per i familiari delle vittime. Il procuratore di Verbania, Alessandro Pepè, lo sa: "Questo risultato non è il migliore, ma è una soluzione complessivamente adeguata", dice al giornalisti al termine dell'udienza. Non è all'entità della pena che devono pensare i familiari, spiega, ma al fatto che il patteggiamento rappresenta "un accertamento dei fatti e delle responsabilità".

Il gip del Tribunale di Verbania ha accolto la richiesta di patteggiamento presentata da tre imputati, con pene che eviteranno loro il carcere: Luigi Nerini, titolare della Ferrovia del Mottarone (3 anni e 10 mesi), il direttore di esercizio Enrico Perocchio (3 anni e 11 mesi) e il capo servizio dell'impianto Gabriele Tadini (4 anni e 5 mesi). La procura di Verbania aveva dato parere favorevole ritenendo i patteggiamenti una "soluzione migliore" rispetto ad un dibattimento che "richiederebbe ancora troppo tempo". Non luogo a procedere per Martin Leitner e Peter Rabanser, manager della Leitner, la società che curava la manutenzione della funivia. La Regione Piemonte, inoltre, ha deciso la revoca della propria costituzione di parte civile nel processo.

"Questo è il valore che danno alla vita delle persone", si è lamentata Vincenza Minutella, la mamma di Silvia, una delle 14 vittime. Il legale dei parenti paterni del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla strage, si è lamentato delle mancate scuse arrivate da Nerini ai familiari. "Fatto il possibile per loro", replica il difensore.

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