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"Il Movimento è morto". L'esercito di Di Maio che prepara la scissione

Nelle prossime ore l'annuncio, ma fremono i lavori nei palazzi romani: ecco come si muovono i dimaiani

"Il Movimento è morto". L'esercito di Di Maio che prepara la scissione

Nel giorno di San Luigi Gonzaga, Di Maio, da buon democristiano, fonda la sua Dc: “Insieme per il futuro”. Dopo anni di militanza il ministro degli esteri dice addio al Movimento 5 stelle. D’altronde la cravatta da leader l’aveva appesa al chiodo.

Sono ore frenetiche tra i palazzi romani, i messaggi rimbalzano su tutti i cellulari dei parlamentari che, in questi giorni, si sono schierati contro Giusepe Conte. Lo strappo era nell’aria, tenuto segreto fino al primo pomeriggio di oggi quando qualcuno, fiero della scissione, non è riuscito più a mantenere il segreto. “Non potevamo fare altrimenti, Conte è solo pieno di sé. Il Movimento è morto, non c’è più ed è solo lui la causa. Siamo stati costretti ad andarcene da casa nostra", ci dice un neo dimaiano che non vede l’ora di iscriversi al nuovo gruppo.

L’esercito di Luigi Di Maio è corposo e la lista è lunga. Sarebbero oltre cinquanta i parlamentari pronti a fare il salto che dovrebbe essere annunciato direttamente dal ministro stasera alle 21.15 nel corso di una conferenza stampa. L’obiettivo era di arrivare a quarantacinque ma è stato superato. “Di Maio è dispiaciuto ma soddisfatto", ci dice chi gli è vicino in queste ore.

Tra i pontieri dimaiani Sergio Battelli che non ha smesso di tenere gli occhi puntati sul cellulare per convincere gli indecisi e fare la conta. Il gruppo più nutrito è alla Camera con oltre trenta deputati come Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Andrea Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Filippo Gallinella, Francesco D'Uva, Vincenzo Spadafora, Iolanda Di Stasio, Cosimo Adelizzi, Carla Ruocco, Marialuisa Faro, Vittoria Casa, Gianluca Rizzo, Mattia Fantinati, Generoso Maraia, Patrizia Terzoni, Pasquale Maione, Giovanni Luca Aresta, Maria Pallini, Andrea Giarrizzo, Chiara Gagnarli, Nicola Grimaldi, Luciano Cillis, Elisabetta Barbuto, Anna Macina, Marianna Iorio, Luca Frusone, Giuseppe D'Ippolito, Silvana Nappi ed Emanuele Scagliusi.

Meno al Senato, circa una decina quelli pronti a dire addio al Movimento 5 Stelle come Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Daniela Donno e Antonella Campagna, oltre a quelli di Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Sergio Vaccaro e Simona Nocerino. Tra questi, però, figurano anche membri del governo come Laura Castelli, sottosegretario al ministero dell’Economia, Anna Macina alla giustizia e Dalila Nesci al Sud.

Cosa accadrà adesso? Le domande tra gli addetti ai lavori sono tante.

I dimaiani lasceranno l’incarico avuto grazie al Movimento 5 Stelle? Conte rivendicherà quelle poltrone per i suoi fedelissimi e, soprattutto, Luigi Di Maio mollerà la sua poltrona? C’è chi parla già di una crisi pilotata ad agosto per andare al voto ad ottobre.

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