Elon Musk ci ripensa e, dopo le proteste di celebrità più o meno note in tutto il mondo, decide di ripristinare la spunta blu di Twitter sui profili di alcuni personaggi super-vip. La certificazione è uno dei pilastri della sua strategia per rilanciare Twitter, ma sulla ricomparsa delle spunte ci sono molti interrogativi aperti. Mistero sui criteri di selezione, si tratterebbe per lo più di account con almeno un milione di follower, ma non solo. Molti hanno riacquistato la certificazione, per la quale ora è necessario pagare 8 dollari, senza effettuare alcun pagamento. Un'operazione, insomma, che sembra a «totale discrezione» di Musk che, come annunciato, è passato dalle parole ai fatti implementando la strategia soprannominata «Twitter Blue» per generare nuove entrate. E così giovedì scorso gli account gratuiti che avevano la vecchia spunta l'hanno persa. In tre giorni, però, solo una piccola parte degli utenti contrassegnati si è iscritta pagando gli 8 dollari, meno del 5% dei 407mila profili interessati. Senza alcuna particolare spiegazione, se non un tweet dello stesso proprietario che annunciava che avrebbe pagato di tasca propria per alcuni account, tra venerdì e sabato un certo numero di celebrità ha riguadagnato autonomamente la spunta. Tra questi Beyonce, Victoria Beckman, Stephen King, LeBron James e Donald Trump.
Molti utenti che si sono autenticati senza volerlo hanno tenuto a precisare di non avere nulla a che fare con la vicenda, visto che il controverso segnale è diventato un simbolo di sostegno a Elon Musk, che ha detto di «pagare personalmente alcuni abbonamenti». Ora hanno di nuovo la spunta anche molti account di media ufficiali, persino il New York Times, che l'aveva persa dopo che il miliardario aveva definito «propaganda» le informazioni pubblicate.
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