Roma Finita la fase di dialogo con il governo. Quella nella quale le Regioni speravano di fare tornare l'esecutivo sui suoi passi, rimangiandosi una delle decisioni più controverse del reddito di cittadinanza. La nomina dei navigator, lavoratori a tempo che entreranno per un po' nell'organico degli uffici del Lavoro con il compito di orientare i percettori del sussidio nel mercato del lavoro.
Ieri la Toscana ha presentato ricorso alla Corte costituzionale sulle assunzioni dei navigatori. Decisione presa ieri dalla giunta. «È singolare che il governo da una parte spinga all'autonomia regionale e dall'altra invece voglia accentrare in malo modo funzioni che la costituzione indica come concorrenti», hanno spiegato il governatore Enrico Rossi e l'assessore al Lavoro Cristina Grieco.
Per il governo della Toscana i navigator dovranno essere assunti per concorso. In una intervista a Repubblica pubblicata ieri la stessa Grieco aveva protestato. «È illegittimo selezionare a Roma i candidati che poi dovranno lavorare nelle nostre sedi». La gestione dei centri del lavoro è materia devoluta alle Regioni e i presidenti delle giunte vedono l'infornata dei navigator come un'intrusione. La Toscana si è proposta di assumerne direttamente diecimila. Richieste simili dalle altre Regioni. La corsa, insomma, è a chi selezionerà i contratti dei nuovi statali a tempo. Merce rara in tempi di turnover di fatto bloccato.
Per Rossi e Grieco la norma sui navigator è stata «improvvidamente inserita nella legge di bilancio» e ha l'effetto di inibire «l'utilizzo delle graduatorie per un numero di posti superiore a quello messo a concorso». «Siamo convinti di avere ragione - spiegano presidente e assessore - perché si calpestano i diritti di cittadini e lavoratori che hanno partecipato ai concorsi e sono stati giudicati idonei dalle commissioni, obbligandoli a ripetere prove per cui già erano stati positivamente giudicati».
Il governo sta cercando un'intesa, delegando parte della selezione alle Regioni. Nella maggioranza c'è la voglia di gestire direttamente le assunzioni, ma anche la necessità di non compromettere l'avvio del reddito di cittadinanza, misura chiave per la campagna elettorale del M5s.
«Era evidente che qualche dubbio c'era sul fatto che si potesse fare velocemente una serie di passaggi: promulgare i bandi, assumere i navigator, far partire le richieste ed erogare i contributi», ha spiegato l viceministro dello Sviluppo, Dario Galli.
«Le finalità erano sicuramente condivise ma qualche difficoltà tecnica» c'è stata.Comunque per il viceministro «non si potrà avviare l'iter sul reddito senza certificazioni e senza che prima si sia conclusa l'operazione navigator. Lo strumento comunque resta giusto».
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