
Testa a testa al ballottaggio delle elezioni presidenziali polacche, che hanno visto in campo il candidato governativo di Donald Tusk, cioè Rafal Trzaskowski(che i primi exit poll hanno dato al 50,3%), e il nazionalista-conservatore Karol Nawrocki, (dato al 49,7%.) Lo sfidante, dopo i primi dati, ha rilanciato: «Rimonteremo nella notte e salveremo al Polonia». Nella prima proiezione, poi, proprio Nawrocki ha raggiunto il 50.7%, mentre Trzaskowski si è fermato al 49.3%. Le prime proiezioni, insomma, hanno ribaltato il risultato degli exit poll, che avevano registrato un vantaggio, seppur leggero, per il candidato di Piattaforma civica.
La posta in gioco è rilevante per il governo. Al netto del fatto che nel Paese il ruolo del presidente è per lo più cerimoniale, comunque esercita una certa influenza sulla politica estera e di difesa e sul veto alle nuove leggi: quelle che il premier popolare Tusk, che guida un governo di larghissime intese con sinistra e verdi, vorrebbe mettere in campo, come l'aborto e i diritti Lgbtq. La convivenza del premier con il presidente dell'opposizione, Andrzej Duda, non ha portato un accordo sulle leggi che Tusk vuole fare. Per cui anche all'esterno della Polonia molti sono gli occhi che osservano il risultato. Inoltre il governo non ha la maggioranza sufficiente in parlamento per revocare al presidente della repubblica il potere di porre il veto sui provvedimenti governativi. Un puzzle che quindi porta alla vera questione per Tusk. Una vittoria del candidato dell'opposizione, Nawrocki del Pis, confermerebbe lo status quo rendendo difficile per il governo approvare riforme importanti prima delle elezioni parlamentari del 2027. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump lo ha incontrato di recente alla Casa Bianca, per dargli sostegno. Il 42enne ha basato la sua campagna elettorale sui valori tradizionali polacchi, coniando lo slogan «Prima la Polonia, prima i polacchi», sulla falsa riga del Maga trumpiano. La sua vittoria rappresenterebbe un'importante spinta per il partito di opposizione Pis che ha governato il paese tra il 2015 e il 2023. Molto attento ai temi della sicurezza e dell'immigrazione, Nawrocki ha chiesto controlli alle frontiere con la Germania per evitare l'ingresso dei clandestini.
Di contro, un'affermazione di Trzaskowski sarebbe per il governo una garanzia per procedere con le riforme e arrivare alle urne del 2027 con un pezzo di programma concretizzato, andando a pescare quindi nelle esigenze che vanno oltre il Ppe (ha promesso in maniera bypartisan maglie larghe sui diritti civili e strette sull'immigrazione). Il 53enne liberale è sostenuto dal partito di governo Coalizione Civica del Primo Ministro Donald Tusk, già presidente del Consiglio europeo. È stato eletto sindaco di Varsavia nel 2018, rieletto nel 2024 e viceministro degli Esteri. Lo scorso 18 maggio, in occasione del primo turno, Trzaskowski aveva vinto con un margine risicato: 31% contro 30%.
Nel mezzo la geopolitica, elemento oggettivo che accompagna le urne e si intreccia con lo status del paese: la Polonia infatti è cintura esterna dell'Ue e della Nato, inoltre
dall'invasione russa dell'Ucraina in poi ha visto mutare progressivamente il proprio peso specifico sia in seno all'alleanza atlantica che in seno all'Ue. Lo dimostrano i corposi progetti di riarmo che la vedono protagonista.