Ncd si sente tradito da Renzi ma tratta ancora

Le concessioni di Renzi alla sinistra mettono in crisi il patto con Alfano. Presentata la proposta di dare il voto plurimo a chi ha più figli minorenni

Ncd si sente tradito da Renzi ma tratta ancora

E saurito il tempo degli slogan e degli annunci, arriva il momento di mettere nero su bianco i provvedimenti di legge. E lì si annidano le sorprese. Per Ncd che per settimane ha provato a intestarsi la battaglia del Jobs Act e a rivestire il ruolo di argine e contrasto alla sinistra del Partito democratico, le concessioni last-minute di Matteo Renzi alla minoranza del partito sull'articolo 18 contenute in un ordine del giorno approvato dalla direzione di Via del Nazareno, somigliano molto a uno schiaffo a mano aperta. Gli alfaniani appaiono spiazzati dal ribaltone del premier. Tanto più che Maurizio Sacconi, uno che di lavoro, contratti e welfare se ne intende, a settembre in un'intervista si era esposto in maniera fin troppo esplicita, dicendosi sicuro di «potersi fidare di Renzi» e aveva aggiunto una postilla per ostentare sicurezza. «C'è un vecchio detto siciliano che dice “comu finisci, si cunta”, quando tutto sarà finito, ne riparliamo».

Il problema, naturalmente, è che Ncd dopo aver incassato le modifiche sulla legge elettorale e in particolare l'abbassamento della soglia di sbarramento del 4,5%, sa bene di avere le armi scariche. Insomma can che abbaia non morde. E Maurizio Gasparri mette il dito nella piaga: «A questo punto Ncd è di fronte a un bivio: si mette in ginocchio perché ha ottenuto la soglia del 3% e rinuncia alle proprie istanze politiche, sociali, valoriali oppure dice no?».

Il segnale che arriva in giornata da Sacconi lascia capire che Ncd non ha alcuna intenzione di schierarsi in trincea a difesa della prima riforma dello Statuto dei Lavoratori, salutata nelle scorse settimane con toni trionfalistici. «L'accordo? Ci stiamo lavorando, non è ancora fatto ma mi pare che ci siano tutte le condizioni per raggiungerlo» dice il presidente della commissione Lavoro del Senato dopo aver incontrato il ministro Giuliano Poletti. «Il governo mi ha dato rassicurazioni che non vuole attenuare la portata innovativa della riforma». Insomma un via libera alla linea renziana nonostante non siano arrivate aperture alla richiesta di Ncd di rispettare l'accordo originario e convocare un nuovo vertice di maggioranza.

Naturalmente lo sgarbo renziano non è passato inosservato dentro il partito di Angelino Alfano. Mercoledì sera in una riunione serale i massimi dirigenti di Ncd, dopo aver convenuto sulla necessità di accelerare sul progetto dei gruppi unici con l'Udc - una sorta di Aspettando Godot della politica italiana, eternamente annunciato e rinviato - hanno anche ragionato su una prospettiva più lunga e sostanzialmente caldeggiato il riavvicinamento con il centrodestra. Non è un caso che in queste ore i toni degli alfaniani si siano fatti più morbidi verso Forza Italia. E che dentro il partito si inizi a ragionare se davvero sia più conveniente assegnare il premio alla lista piuttosto che alla coalizione.

Resta intatto, però, il problema dei rapporti con la Lega (e quello politico-personale dello stesso Alfano con Matteo Salvini). Ncd pensa a una coalizione senza il Carroccio e questa conventio ad excludendum nei confronti dei leghisti , considerati i consensi in crescita della creatura salviniana, appare di difficile applicazione. Sicuramente un tavolo di trattativa importante che potrebbe dare il «la» alla ricostruzione del centrodestra è la Campania. I contatti non mancano. Anzi in mattinata una intervista poi rettificata di Renato Schifani aveva fatto credere che fosse stato stipulato un accordo sul nome di Stefano Caldoro. Si procede, invece, a colpi di «stop and go», con una scadenza di massima della trattativa fissata per il 30 novembre.

Con la consapevolezza che le Regionali potrebbero davvero rappresentare l'anticamera e il laboratorio delle future alleanze. E oggi a Piazza Farnese il partito riproporrà l'idea di far votare anche i minorenni «moltiplicando» il diritto di voto dei genitori. E il web è già impazzito...

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