Ncd si spacca e si svuota. L'idea di un Nuovo centrodestra da costruire in un governo di centrosinistra non sta in piedi. Militanti ed elettori spingono per cambiare rotta. Di questa spinta prende atto il coordinatore milanese del movimento, Nicolò Mardegan, che dopo tanti dissensi ha scelto l'addio, con una lettera ad Angelino Alfano: «Lascio l'incarico, la direzione nazionale e il partito» l'annuncio. «E' una scelta di coerenza - spiega Mardegan - avendo da mesi mostrato nelle sedi opportune, e pubblicamente, la mia incompatibilità verso posizioni sempre più appiattite sul Pd». Mardegan ringrazia, rinnova la stima per chi resta ma si mette al lavoro su un progetto nuovo: un soggetto civico che lavorerà alla costruzione di un'alternativa alla maggioranza targata Pd-Giuliano Pisapia. «Noi per Milano» è il nome dell'associazione che l'8 giugno sarà presentata e alla fine del mese prossimo sarà battezzata con un'iniziativa pubblica. Nonostante il «fair play», quello del coordinatore è un addio amaro. Soprattutto per Maurizio Lupi, l'ex ministro, milanese, che tanto ha investito sul giovane ex consigliere provinciale (e di zona) per tornare a radicarsi in città. Mardegan va via convinto di portare con sé una fetta dei 1.200 iscritti in città. L'obiettivo è concorrere alla formazione di un polo civico che affianchi i partiti del centrodestra nella battaglia del 2016 per riconquistare Milano. E non a caso quando cita le scelte indigeste che il Pd ha propinato ai centristi fa riferimento al fisco, alla sicurezza, alla famiglia. «Siamo partiti con un governo di responsabilità nazionale e siamo arrivati a un esecutivo politico di Matteo Renzi, che umilia Ncd e i nostri valori». Una delle vicende su cui era pubblicamente emerso il dissenso è il caso moschee, con il governo che ha impugnato la legge regionale concepita da una maggioranza - al Pirellone - di cui Ncd è uno dei pilastri. E presto arriverà al dunque, a Roma, la proposta Pd per le unioni civili. Troppo per chi ha un orizzonte conservatore, moderato, cattolico liberale. Tutt'altro che escluso che a Milano, come in Lombardia, Ncd scelga alleanze di centrodestra. Ma l'ormai ex coordinatore è lanciato in quello che definisce «progetto civico decisamente alternativo al centro sinistra», e non è escluso che questa «cosa» possa anche essere un trampolino di lancio in caso di primarie nell'area di centrodestra. Una mossa che Mardegan non fa da solo e che qualche suo ex colleghi di Ncd giudica velleitaria e dettata da protagonismo. «Sembra che Mardegan non viva in Lombardia - replica il coordinatore lombardo del Nuovo Centrodestra, Alessandro Colucci», parlando di «una Regione guidata da una salda e forte coalizione di centrodestra, un modello che vogliamo esportare in tutto il Paese».
Per Colucci «è sotto gli occhi di tutti che l'azione di Ncd è alternativa alla proposta del Pd sia a livello nazionale sia a livello locale».Intanto oggi anche l'ex presidente della Provincia Guido Podestà riunisce i suoi in corso Venezia sotto la sigla «Luce per l'Italia».
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