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'Ndrangheta, senatore nei guai È la maledizione dell'Antimafia

Chiesto l'arresto per Caridi (Gal): «Favori e voti dai boss» Era in commissione, lasciò solo dopo il pressing M5S

'Ndrangheta, senatore nei guai È la maledizione dell'Antimafia

È la maledizione della commissione Antimafia. L'ennesimo componente o ex componente che finisce nei guai è il senatore di Gal Antonio Caridi. Secondo i pm antimafia di Reggio Calabria, che hanno chiesto al Senato di poterlo arrestare, il politico calabrese farebbe parte di una cupola affaristico-mafiosa in grado di condizionare la vita politica ed economica della città. Della Spectre segreta farebbero parte altri politici calabresi eccellenti come Paolo Romeo, ex deputato Psdi considerato il tramite tra il mondo politico e la 'ndrangheta, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa nel maxiprocesso Olimpia e coinvolto anche nelle recentissime inchieste Fata Morgana e Reghion sul condizionamento della criminalità al Comune di Reggio, sciolto per contiguità con la 'ndrangheta. L'operazione, denominata Mammasantissima, è stata condotta dai Ros di Reggio Calabria, convinti di aver individuato «una struttura segreta in grado di interagire sistematicamente e riservatamente con gli ambienti politici, istituzionali ed imprenditoriali al fine di infiltrarli ed asservirli ai propri interessi criminali». La 'ndrangheta si muoverebbe in simbiosi con questa cupola, ha sottolineato il procuratore capo di Reggio Federico de Raho. Gli investigatori - che hanno «riletto» 52 procedimenti penali e ascoltato oltre 540mila intercettazioni telefoniche - sono convinti che il sodalizio affaristico-mafioso, del quale farebbero parte oltre a Caridi e Romeo anche l'ex sottosegretario regionale Alberto Sarra, candidato alle Politiche 2013, Francesco Chirico e l'avvocato Giorgio De Stefano, imparentato con la più potente famiglia di 'ndrangheta del Reggino e già coinvolto in altre inchieste, avrebbe condizionato pesantemente le elezioni da più di 15 anni, fino a individuare persino «i propri affiliati da proiettare nel Parlamento nazionale», come appunto Caridi, costretto a lasciare la commissione Antimafia nel 2013 per colpa di un'indagine dei pm di Genova che ipotizzavano l'appoggio elettorale di una potente famiglia di 'ndrangheta operante in Liguria. Caridi ha sempre negato qualsiasi addebito. I Cinque stelle hanno già chiesto al presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari Dario Stefàno di calendarizzare la richiesta di arresto.

«Emerge un quadro inquietante su come si è evoluto il potere criminale esercitato dalla 'ndrangheta», è stato il commento della presidente dell'Antimafia Rosy Bindi.

Caridi non è il primo componente della commissione Antimafia a finire nei guai con la giustizia. Il senatore Ncd Giovanni Bilardi (compagno di partito di Sarra alle scorse Politiche) ha lasciato la commissione dopo alcuni guai giudiziari che l'hanno sfiorato (un'indagine per i rimborsi quando era consigliere regionale).

Claudio Fazzone è da tempo nel mirino della Procura di Latina che ipotizza alcune elezioni pilotate nel suo feudo di Fondi, il cui Comune ha rischiato lo scioglimento per condizionamenti della 'ndrangheta e della camorra.

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