Roma - Politici e investitori americani guardano con preoccupazione all'avanzata dei sovranismi che alzano muri in Europa, vorrebbero una Ue più unita, come interlocutore «forte, libero ed autonomo, non indebolito da forze divisive»,spiega al Giornale Antonio Tajani.
Nell'America di Donald Trump il presidente dell'Europarlamento scopre una non scontata sintonia con i timori prevalenti nelle istituzioni di Bruxelles. E quelli di investitori allarmati «dall'instabilità del governo italiano, senza una visione politica ed economica, perchè Quota 100 e reddito di cittadinanza non portano crescita e sviluppo».
A Washington Tajani incontra il segretario al Commercio Wilbur Ross e la presidente della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi, poi ieri a New York il segretario generale dell'Onu Antonio Guterrez, con cui parla di emergenze internazionali, dal Venezuela al Pakistan. «Sono qui per difendere gli interessi europei e italiani», dice. Vuole rafforzare le relazioni dell'Ue con «l'alleato storico» americano, mentre la politica del presidente Trump sembra tendere al distacco. Lo fa anche con gesti simbolici, come deporre una corona sulla tomba del Milite Ignoto nel Cimitero di Arlington e a Ground Zero, con l'omaggio alle vittime dell'11 settembre. Lo fa quando le avvisaglie di una guerra commerciale si fanno più forti. Con diplomazia, moderazione e fermezza. «Gli Usa devono capire che l'avversario è la Cina, non l'Europa. Se confermeranno l'idea di tassare l'export di auto tedesche, prima voce di deficit della bilancia commerciale per gli Usa con l'Europa, saremo costretti a reagire. Anche perchè l'80% di un'auto tedesca è fatta con componenti italiane. Ma sono ottimista. Ross mi è sembrato disponibile a parlarne», avverte all'incontro della Italy America Chamber of Commerce, nel distretto finanziario di Manhattan. Se alcuni settori vorrebbero indebolire l'Europa, ragiona, una parte importante degli Usa crede fortemente nelle relazioni transatlantiche. E Tajani spera che alla fine i dazi non saranno applicati dagli Usa.
La sua missione politica è quella di riaprire un confronto che oggi sembra più difficile. «Non serve giocare al braccio di ferro - spiega il vicepresidente di Forza Italia - ma portare avanti un'azione diplomatica decisa per sostenere le nostre aziende. C'è bisogno anche di più Italia in Europa». Parla di politiche unitarie per proteggere le nostre aziende e i nostri investimenti all'estero, di «promuovere il nostro know how nel mondo, creando dei campioni industriali europei per competere con Cina e Stati Uniti». Critica la Francia per lo stop all'operazione Fincantieri sui cantieri navali di St.Nazaire e sottolinea: «Dobbiamo sostituire l'italian sounding, i falsi prodotti italiani come il parmesan, con il vero Made in Italy».
Essere uniti, ripete Tajani, vuol dire privilegiare «un sovranismo europeo su un sovranismo nazionale, che non porta da nessuna parte». Alle europee di maggio, per lui, vincerà «il fronte popolari, liberali e conservatori, senza il condizionamento di forze nazionaliste» e si candida al bis per altri 2 anni e mezzo. Quando l'ha incontrato, il capo degli 007 americani, Dan Coats gli ha detto di avere le prove che ci saranno tentativi d'interferenza nel voto. E la Russia è in cia ai sospetti.
In Italia, dopo le elezioni, per Tajani «il governo non durerà, perchè vive di contraddizioni e la situazione economica è disastrosa». Serve una guida unitaria e stabile e sarà «dovunque si è votato la gente ha dato un'indicazione chiara: centrodestra».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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