Nella Capitale sondaggio agrodolce per la Meloni

Meloni viene data di molto davanti a Bertolaso ma è destinata comunque a restare fuori dal ballottaggio

Nella Capitale sondaggio agrodolce per la Meloni

A poco più di due mesi da una tornata amministrativa che potrebbe rimescolare gli equilibri tra maggioranza e opposizione, a Roma il centrodestra naviga ancora a vista con ben quattro candidati in campo per il Campidoglio: non solo Guido Bertolaso e Giorgia Meloni - cartina di tornasole del braccio di ferro sotterraneo in corso da giorni tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini - ma pure Alfio Marchini e Francesco Storace. Per un pacchetto di voti che si aggirerebbe complessivamente intorno al 40-41%, a conferma del fatto che se ci fosse un candidato unitario la strada al ballottaggio sarebbe davvero in discesa.Questo, almeno, dice un sondaggio riservato di Emg Acqua, commissionato in questi giorni da Fratelli d'Italia. Una rilevazione, quella dell'istituto di Fabrizio Masia, dal sapore agrodolce per una Meloni che viene data di molto davanti a Bertolaso ma che è destinata comunque a restare fuori dal ballottaggio. La leader di FdI è infatti quotata al 20%, Marchini arriverebbe al 10, mentre l'ex capo della Protezione civile si fermerebbe all'8, con Storace ultimo al 2-3%. Quasi irraggiungibile, invece, la grillina Virginia Raggi - oltre il 25% - che finirebbe al ballottaggio con il candidato del Pd Roberto Giachetti, dato al 23%.Prendendo per buona la rilevazione - e tenendo presente che probabilmente, come spesso accade in questi casi, avrà avuto un occhio di riguardo per il committente - il dato che comunque emerge è che le troppe divisioni rischiano di essere decisive nel precludere al centrodestra l'accesso al ballottaggio, a conferma del fatto che quello che sta avvenendo a Roma in questi giorni va ben al di là della partita per il Campidoglio. Le diplomazie sono infatti al lavoro e il tentativo di trovare una soluzione unitaria è ancora concreto, ma lo scontro tra Berlusconi da una parte e Salvini e Meloni dall'altra è durissimo e rischia di portarsi dietro diversi strascichi.

Non è un caso che l'ex premier abbia deciso di metterci la faccia in prima persona e ormai da una settimana sia quotidianamente sulla scena come non accadeva dalla campagna elettorale del 2013, convinto in questi due mesi che mancano al voto di poter almeno ribaltare l'ordine di arrivo tra i candidati del centrodestra e far piazzare Bertolaso davanti alla Meloni. Che in effetti ha molto da perdere: un terzo posto sarebbe una sconfitta, il quarto una débâcle.

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