Nelle scuole russe ecco il libro che riscrive la storia: bugie, censura e propaganda

Stalin grande leader, Ucraina nazista, Gorbaciov ingenuo. È l'unico testo ammesso dal Cremlino

Nelle scuole russe ecco il libro che riscrive la storia:  bugie, censura e propaganda
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Il primo settembre in Russia è iniziato l'anno scolastico: è una data importante, il Giorno della Conoscenza, in ogni scuola si svolgono feste e celebrazioni.

Il primo settembre è stato anche il giorno in cui tutti gli allievi della decima e undicesima classe, gli ultimi anni del curriculum standard (equivalenti alla nostra quarta e quinta superiore), hanno trovato sul loro banco, il libro di storia unico, voluto da Vladimir Putin e affidato al suo braccio destro per le questioni culturali Vladimir Medinsky (impegnato anche in vari round di trattative con l'Ucraina) e al rettore dell'Istituto per le relazioni internazionali Mgimo, Anatoly Torkunov.

Libro di storia unico perché nelle scuole di tutta la Russia, dal confine finlandese a quello coreano, non è possibile adottare un altro tipo di testo, che quindi è a tutti gli effetti diventato obbligatorio.

L'iniziativa di riscrivere la storia nei programmi scolastici, allo studio da tempo, si è concentrata sopratutto nelle ultime due classi di ogni ordine e grado, con un programma che va dall'inizio del '900 fino alla fine della seconda guerra mondiale, per la decima; e dal 1945 fino a oggi per la undicesima. È quest'ultimo volume, il più importante agli occhi dei vertici del Cremlino per definire la visione del mondo della nuova generazione russa. E l'impostazione didattica, propaganda pura, è evidente sin dalla prima pagina del primo capitolo che si apre con la famosa, dichiarazione di Putin: "La caduta dell'Unione Sovietica è stata la più grande catastrofe geopolitica dell'ultimo secolo". Dei crimini di Stalin praticamente non c'è traccia, mentre la crisi del Paese viene spiegata con la dabbenaggine di Gorbaciov, colpevole di aver ceduto alle sirene dell'Occidente. Quanto agli ultimi anni e alla crisi Ucraina la narrazione è da realtà parallela. Si parla di Paesi baltici "apertamente ostili alla Russia" e del fatto che "gradualmente gli Stati Uniti e la Nato hanno iniziato a preparare l'Ucraina al ruolo di testa d'ariete contro Mosca". Ex criminali di guerra e bande neonaziste si sono impadronite del potere a Kiev, e sempre con l'appoggio della Nato hanno avviato lo sviluppo di laboratori per la guerra biologica, mentre "l'Ucraina si preparava a dotarsi di armi nucleari". "Sarebbe stata la fine della civiltà e non era possibile permetterlo", conclude il libro. Da qui la necessità dell'"operazione speciale" avviata da Putin.

Da segnalare che l'opera di indottrinamento nelle scuole si accompagna a misure che valgono per tutta la popolazione. È appena diventata legge la norma che ha fatto diventare un reato la semplice ricerca su internet di parole o concetti legati a "teorie estremiste". E che cose siano queste teorie estremiste lo decide il Cremlino praticamente a suo piacimento. Di fatto chiunque scriva su google una parola sbagliata può finire in galera.

Quanto ai mezzi di informazione elettronica da tempo in Russia sono banditi Facebook e Instagram, Youtube subisce forti rallentamenti, e le autorità sembrano aver deciso di interrompere anche la possibilità di chiamate telefoniche via WhatsApp, ultimo canale di collegamento tra le centinaia di migliaia di fuoriusciti con parenti e amici che ancora vivono in Russia. Quando si parla di opinione pubblica nel Paese bisogna tenere conto anche di questo.

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