Mentre a sinistra volano schiaffoni e l'ammucchiata rossa vacilla, Carlo Calenda butta la palla sugli spalti. Nel mezzo delle tensioni con Nicola Fratoianni, il leader di Azione ha trovato il tempo per lanciare l'ennesimo attacco a Matteo Salvini e spostare così l'attenzione sul campo politico opposto. Nei toni aggressivi e ormai al ribasso della campagna elettorale, l'ex ministro dello sviluppo economico ha chiamato in causa il leader leghista mettendone in discussione la credibilità elettorale. La replica del segretario del Carroccio, tuttavia, non si è fatta attedere ed è stata altrettanto lapidaria.
A innescare il botta e risposta era stato, per l'appunto, il leader di Azione nel corso di un odierno intervento su Radio24. "Uno che, quando Mattarella va nell'emiciclo del Parlamento europeo, dice che ridarebbe indietro due Mattarella per un Putin, in un Paese normale non lo vota più manco la madre", aveva attaccato Calenda. Non erano poi mancate critiche alla recente visita di Salvini a Lampedusa, usata dal leader di Azione come pretesto per estendere le proprie frecciate a tutto il centrodestra.
"(Salvini) ha fatto l'ennesimo show a Lampedusa, una persona seria non fa questo ma risolve i problemi. Se gli italiani vogliono una persona che risolve i problemi votassero me, se vogliono uno che fa sceneggiate, stile Grande Fratello votassero Salvini, Meloni o quello che regala dentiere al mondo", aveva attaccato Calenda, con un linguaggio privo di fair play e anzi piuttosto veemente. Nulla di nuovo per la sinistra: in tempi non sospetti, anche nel Pd erano sorti malumori da parte di molti simpatizzanti per la scelta di una comunicazione elettorale orientata troppo sulla delegittimazione dell'avversario.
A ogni modo, la provocazione di Calenda non è caduta nel vuoto. A distanza di poco, a replicare al leader di Azione è stato lo stesso Matteo Salvini. E i toni sono stati direttamente proporzionali allo sgambetto ricevuto. "Calenda, quello che si è alleato con Letta, Di Maio e Speranza per salvare la poltrona, dice che 'Salvini non lo voterebbe neanche sua madre'.
Lasciamo che il 25 settembre decidano gli italiani, non vedo l'ora", ha commenato su Twitter l'ex vicepremier.Già, perché alla fine - e al netto di tutte le invettive pre elettorali - saranno gli elettori a decidere. A quel punto, come si suol dire in gergo, le parole staranno a zero.
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