
L'hanno trovata sotto ad una siepe, tra la gente che affollava uno dei parchi più belli di Roma, in un sabato pomeriggio quasi estivo. Abbandonato come uno straccio vecchio, il corpicino di una neonata di quattro o cinque mesi. Poco più in là, chiusa in un sacco nero, il cadavere di una donna. Pomeriggio choc, ieri, a Villa Pamphili. Un duplice omicidio in uno dei parchi storici della capitale, come sempre affollatissimo, sul quale la Procura di Roma sta cercando di fare luce.
Subito dopo l'allarme, il parco si è riempito di volanti, vigili del fuoco e municipale per tenere alla larga i curiosi. È arrivata un'ambulanza, ma per la bambina non c'era più nulla da fare. La zona è stata recintata e gli uomini della mobile e della scientifica hanno cominciato a fare i rilievi lì dove, fino a poco prima, c'erano runner che correvano e famiglie che passeggiavano. Sul posto, per un sopralluogo e per coordinare le indagini, il pubblico ministero di turno. Sono stati alcuni passanti a notare il cadavere della bambina, senza vestiti, lungo un sentiero della villa, vicino al quarto ingresso di viale Vittorio Nenni, fra via Leone XIII e via Aurelia Antica. In un primo momento hanno pensato fosse un bambolotto, quando si sono avvicinati per vedere meglio e hanno capito che era una neonata, increduli e sconvolti, hanno chiamato il 112. «Mai avrei pensato fosse un essere umano», ha detto sotto choc al messaggero.it una delle persone che ha avvertito le forze dell'ordine. Un'altra testimone, nel panico, ha avuto un malore ed è stata soccorsa dal 118. Il corpicino era nascosto sotto uno grosso cespuglio, nei pressi di una zona boscosa del parco capitolino, dopo il bistrot presente all'interno del parco, un luogo sempre molto affollato e battuto ogni giorno da centinaia di amanti del jogging. Poco dopo il primo allarme, a un centinaio di metri dal luogo dove è stata trovata la piccola, un'altra scoperta sconvolgente: sotto una fila di oleandri c'era un sacco nero dell'immondizia con dentro il cadavere di una donna. Potrebbe essere la madre, ma non è escluso si tratti di due vicende slegate. Ancora non è chiaro se ci sia un collegamento tra le due vicende. È stata una giovane peruviana che stava giocando a pallavolo con degli amici a trovare il sacco nero. «Mi ero allontanata un momento per un bisogno e ho notato un braccio che spuntava da una busta. Sconvolta, mi sono messa a gridare», ha raccontato al corriere.it. Sulla seconda scena del crimine si è precipitato il pubblico ministero, che fino a quel momento si stava occupando del ritrovamento della bambina, inseguito da giornalisti e fotografi. Da capire da quanto tempo il corpo della donna era stato abbandonato tra i cespugli. Secondo i testimoni si sentiva un forte cattivo odore, quindi è presumibile che fosse lì da tanto. Dalle prime verifiche, infatti, il corpo è risultato in avanzato stato di decomposizione. Per quanto riguarda le neonata, di carnagione e capelli chiari, da primo esame esterno il medico legale ha rilevato la presenza di traumi su un braccio e sulla mano destra. Per conoscere le cause della morte sarà necessario attendere l'esito dell'autopsia, che sarà effettuata nei prossimi giorni. Così come quello sul cadavere della donna.
Nel frattempo gli investigatori hanno passato al setaccio l'area verde alla ricerca di indizi e stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza posizionate all'ingresso della villa nella speranza di risalire a chi ha portato la neonata e ucciso la donna.