Economia e finanza

Nessun impatto su Bot e Btp. E i soldi sul conto sono garantiti

Sette domande e risposte sulla crisi bancaria. Quali differenze con il crac Lehman? Cosa accadrà a fondi azionari e obbligazionari? Sono ancora sicuri i beni rifugio come l'oro?

Nessun impatto su Bot e Btp. E i soldi sul conto sono garantiti

1) La crisi della Silicon Valley Bank è paragonabile a una nuova Lehman Brothers?

No. Sulle banche americane con asset inferiori a 250 miliardi di dollari (come Svb) il controllo è minimo e non sono sottoposte annualmente all'analisi e alla revisione completa del capitale della Federal Reserve. La Svb ha assunto rischi solo parzialmente coperti che, con il brusco aumento dei tassi Usa (che ha causato un forte calo dei prezzi delle obbligazioni) hanno provocato ingenti perdite. Rispetto alla crisi di Lehman, Svb non fa uso di leva finanziaria, non ha una grande esposizione ai derivati e non ha ramificazioni globali rilevanti. Il rischio di contagio diretto del settore bancario europeo appare limitato, poiché i sistemi bancari dell'area dell'euro sono ben capitalizzati, dotati di ampia liquidità e, soprattutto, sottoposti a più rigorosi controlli da parte della Bce dopo la crisi del debito sovrano del 2011.

2) I risparmi depositati sul conto corrente o su quello di deposito corrono dei rischi?

Va ricordato che i depositi fino a 100mila euro sono protetti da un sistema di garanzia dei depositanti. Tale limite è calcolato per ciascun singolo depositante, per singola banca. Se il conto o il deposito è cointestato il limite si eleva a 200mila euro.

3) I Titoli di Stato italiani sono in pericolo?

La crisi SV Bank non presenta impatti sulla solvibilità del debito italiano anche se nelle prossime settimane non si possono escludere oscillazioni del valore dei bond sul mercato. Resta il fatto che i titoli di Stato italiani offrono un buon rendimento: un Btp a 5 anni per esempio offre il 3,5% annuo mentre un Bot paga il 3,2%. Parcheggiare una parte della liquidità su quest'ultimo resta una buona opzione in attesa di conoscere gli sviluppi di mercato.

4) Cosa può accadere ai fondi obbligazionari?

Un obbligazionario corporate investment grade euro (meglio se specializzato sulle scadenze 1-5 anni) ha prospettive interessanti e per i prossimi 12 mesi: dovrebbe offrire un rendimento tra il 3 e il 5%. Meglio alleggerire invece un fondo obbligazionario in dollari o ancora più in particolare sui bond finanziari Usa se supera il 10-15% del totale in portafoglio. In ottica di diversificazione, infine, sono da mantenere sia gli obbligazionari globali internazionali sia quelli specializzati sul debito emergente (potendoli mantenere senza ansia in portafoglio per almeno 4-5 anni).

5) Quale potrebbe essere l'impatto della crisi sulle azioni?

Premesso che un investimento in azioni deve essere valutato almeno in 5 anni, al momento le prospettive per le azioni statunitensi per il resto del 2023 consigliano cautela. Valutazioni elevate, stime sugli utili in calo, una crescente possibilità di recessione e il rischio di ulteriori imprevisti come conseguenze dell'inasprimento della Fed diminuiscono l'attrattiva di Wall Street. Sempre per i prossimi 12 mesi, al contrario, emergono opportunità nei mercati azionari esposti alla riapertura della Cina, in particolare le azioni dei mercati emergenti, e quelle europee. Queste ultime, comprese le italiane, mostrano peraltro una sottovalutazione rispetto alle azioni statunitensi.

6) E sulle big-tech o sui titoli finanziari Usa?

Nel medio termine il portafoglio diversificato su più titoli (sia finanziari Usa che big-tech) dovrebbe gradualmente riprendere quota. Se però non si può aspettare almeno 3-5 anni senza ansia meglio alleggerire le posizioni.

7) Conviene cercare un rifugio nell'oro?

È probabile che la Federal Reserve americana adotti una politica monetaria meno aggressiva della Banca centrale europea. L'euro dovrebbe pertanto rivalutarsi rispetto al dollaro statunitense entro fine anno.

Il prezzo dell'oro, non più penalizzato come nel 2022 da un dollaro forte, potrebbe essere proiettato verso record storici entro fine anno.

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