
Non può che venirti in mente la povera Amy Winehouse, la cantante che cantò in uno dei suoi brani più famosi il suo rifiuto di andare in un rehab, uno di quei centri di riabilitazione per tossicodipendenti dove forse le avrebbero evitato di morire miseramente a 27 anni. Perchéc'è rehab e rehab. E tra l'uno e l'altro la differenza, che in casi estremi può anche diventare quella tra la vita e la morte, la fa il denaro.
Quello dei centri di riabilitazione di lusso dalle dipendenze è diventato - e sempre più sta diventando - un business dorato a New York e dintorni. Stiamo parlando della parte degli Stati Uniti dove, ancor più che altrove, il lavoro è religione e per chi lavora in certi settori professionali non c'è giorno né notte, né fine settimana né vacanze né pausa di sorta da una tensione che alla lunga ti presenta un conto che può essere salatissimo. Avvocati, medici, professionisti della finanza, manager dell'industria finiscono spesso col ricorrere all'aiuto dell'alcol o di pillole stimolanti, o peggio ancora di droghe più o meno pesanti. Ed è così che per molti di loro si spalanca la porta della dipendenza.
L'ampia diffusione di questi casi ha portato al nascere di un nuovo business: quello appunto dei centri di riabilitazione di lusso per professionisti e manager. Gente che è arrivata al punto in cui si rende conto che le sue dipendenze sono diventate un problema serio, ma che non ha alcuna intenzione di lasciarlo trapelare all'esterno, né ai familiari né tantomeno nell'ambiente di lavoro, che non si sognano neppure di lasciare. Ecco dunque la soluzione, raccontata al New York Times da Trey Laird, un ex trader di Wall Street passato attraverso l'esperienza delle cure in un ospedale per la sua dipendenza dagli antidolorifici.
«Nel 2015 - racconta - ho aperto a Darien nel Connecticut la prima lussuosa casa per manager bisognosi di recuperare la sobrietà. Qualcosa di più di un posto confortevole in cui vivere lontano da occhi indiscreti. Vi si mettono a disposizione dei residenti, che intanto possono continuare a lavorare, sedute di orientamento e sostegno oltre a cure mediche vere e proprie». Il tutto con tariffe inattingibili da persone con redditi normali: si viaggia tra i 10mila e i 17500 dollari al mese per persona, ovviamente non coperti da assicurazione medica. Cifre che non sembrano spaventare i potenziali clienti, tanto che l'anno scorso Laird ha aperto una seconda lussuosa casa nella località di New Canaan, arredata come quelle che appaiono sulle riviste di design e dotata perfino di un simulatore golf nel seminterrato.
L'idea ha ormai preso piede negli Stati Uniti, dove evidentemente la clientela non manca. Il progetto originale è stato ampliato e modificato da altri imprenditori, che si sono lanciati su un business molto promettente e hanno aperto - come per esempio a Boca Raton in Florida - centri dedicati «a persone benestanti e influenti» che arrivano a costare 75mila dollari al mese. Un altro centro, dalle parti di Philadelphia, propone invece programmi specifici pensati per diversi gruppi professionali. Così, sei settimane di soggiorno per medici possono costare 50mila dollari, mentre quattro settimane vengono offerte a un avvocato a 32mila, con l'opzione di altre due per «modici» 25mila.
Una volta di più, i prezzi stratosferici non sembrano rappresentare un problema.
Più importante potersi ritrovare tra persone simili per censo ed età. «Se mandate persone così in mezzo a ragazzotti del college con problemi di eroina - spiega un operatrice di uno di questi centri - si rifiuteranno di rimanerci, perché si sentono migliori di loro».
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