"No a mille profughi". Il quartiere si ribella

A Roma il prefetto apre nuovi centri: i migranti raddoppiano. La gente di Massimina dice basta

"No a mille profughi". Il quartiere si ribella

Il pericolo ha mille volti, decine di nazionalità e lingue. Massimina, alla periferia nord-ovest della capitale, insorge contro lo spettro dell'arrivo di mille migranti. Non è il razzismo a spingere i residenti ad opporsi alla nuova ondata, ma il realismo nel sapere che gli spazi dell'ex XVI municipio (ora XII) non sono adatti ad accogliere questo ennesimo flusso di persone, che bivaccherebbe nelle strade a ridosso dell'Aurelia. Già, le stesse dove ogni giorno bande di zingari del campo nomadi «La Monachina», compiono scorribande e razzie, prendendo di mira le ville del quartiere. Se a questo, poi, si aggiunge il degrado della discarica di Malagrotta e la tendopoli di Villa Ramazzini, si capisce cosa ha spinto ieri centinaia di famiglie a radunarsi per protestare contro il discutibile progetto.

L'ok del Ministero dell'Interno è arrivato la scorsa settimana, a conclusione dell'indagine di mercato avviata il 30 novembre 2016 dalla Prefettura per individuare le strutture residenziali da adibire ad hub per i rifugiati, che con l'estate arriveranno sempre più numerosi dal Mediterraneo.

Nel sito di Palazzo Valentini si legge che la Commissione appositamente istituita ha ritenuto idonei due immobili proposti dalla Idea Fimit SGR Spa Fondo Alfha e dalla Immobiliare Parco dei Tigli srl, per i quali è stato avviato l'iter locativo presso l'Agenzia del Demanio. Due strutture distinte, da affittare e poi mettere a bando per i servizi di gestione. La prima, dell'Idea Fimit, è quella situata sul territorio del XII municipio, in vicolo del Casal Lumbroso 77, nell'ex scuola di polizia. Non è chiaro se ospiterà mille o cinquecento migranti, ma è chiaro che sarà un disastro.

«Siamo stufi - dice Maria Teresa Cipollone, mentre la rabbia echeggia dagli altoparlanti - abbiamo la discarica di Malagrotta, tolleriamo gli assalti e i furti degli zingari de La Monachina. Ma ora basta. Il nostro territorio già accoglie 300 profughi nell'Hotel Gelsomino sull'Aurelia, un migliaio nella tendopoli di Villa Ramazzini, ora stop. Non tollereremo nuovi arrivi». «Siamo terrorizzati da quanto può accadere - interviene Rita - non si tratta di famiglie da aiutare, ma di giovani clandestini da supportare e sopportare. Già ogni giorno subiamo furti nelle nostre case. Basta bivacchi».

Per il consigliere regionale di FdI, Fabrizio Santori, si tratta di un nuova tegola si sta per abbattere sui cittadini di Roma. «Questi due nuovi hub hanno una capacità di accoglienza fino a 1000 immigrati e dovrebbero sostituire il Cara di Castelnuovo di Porto - spiega Santori-.

La verità e che questa invasione inarrestabile gonfia il business dell'accoglienza, attraverso cui si arricchiscono cooperative, associazioni, proprietari di immobili che mettono a disposizione le proprie strutture a discapito dei cittadini, vere vittime di questa assurda situazione».

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