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No ponte a Quattrocchi? Ad Anpi non basta: "Si intitoli al partigiano"

Dopo avere ottenuto la mancata intitolazione del ponte sul Bisagno a Fabrizio Quattrocchi, ora l'Anpi "raddoppia" e chiede di dedicarlo ufficialmente al partigiano Firpo: "Dal Comune di Genova un'evidente insensibilità storica"

No ponte a Quattrocchi? Ad Anpi non basta: "Si intitoli al partigiano"

Anpi, sulla questione dell'intitolazione del ponte genovese sul Bisagno a Fabrizio Quattrocchi, non lascia. E dopo avere ottenuto l'annullamento della cerimonia dopo avere fatto pressing sull'amministrazione comunale, raddoppia: chiedendo che la passerella sia ufficialmente dedicata al partigiano Attilio Firpo, ucciso dai nazisti nel 1945. "Cogliamo l’occasione per chiedere al Sindaco Bucci di definire 'ufficialmente”'l’intestazione del ponte ad Attilio Firpo, come la consuetudine (che ricordiamo essere una delle fonti del Diritto) ha dimostrato in questi giorni", si legge nella lettera che l'Anpi genovese ha pubblicato sul suo sito internet per ringraziare coloro che, a vario titolo, hanno invitato il sindaco Marco Bucci a non dedicare il ponte a Quattrocchi, il contractor italiano rapito e ucciso in Iraq nel 2004 da un gruppo di islamisti.

Fatto prigioniero insieme a Maurizio Agliana, Salvatore Stefio e Umberto Cupertino, Quattrocchi fu l'unico a perdere la vita e diventare famoso per la frase "Vi faccio vedere come muore un italiano" pronunciata prima di morire. Parole che lo rendono ancora oggi un simbolo per coloro che credono nei valori della patria e del tricolore.

Cosa è successo

Il 2 dicembre, come annunciato sul sito del Comune di Genova, doveva essere il giorno della cerimonia per l'intitolazione a Quattrocchi del ponte sul Bisagno. Ma la notizia dell'omaggio delle istituzioni alla guardia di sicurezza morta in Medio Oriente è stata accolta con rabbia da partiti di sinistra, centri sociali e Anpi locale.

Particolarmente contrari i partigiani, dal momento che la passerella collega corso Galliera a piazzetta Attilio Firpo, il partigiano "Attila" che, ha scritto Anpi, "è stato ucciso per liberare la propria patria, mentre Quattrocchi era una persona impegnata su teatri di guerra stranieri per scelta professionale". Un no secco condiviso anche dalla famiglia Firpo ("La storia dovrebbe essere maestra ma se ne distruggiamo la memoria rischiamo di ripetere gli stessi errori. I simboli servono a mantenere memoria e attenzione") e persino dalla sorella di Quattrocchi, Gabriella, che ha chiesto al sindaco "di riconsiderare la propria posizione, scegliendo eventualmente un altro luogo da dedicare alla memoria di Fabrizio".

Alla fine Bucci ha scelto di annullare tutto, spiegando a Il Secolo XIX di avere voluto "rispettare il volere della famiglia rimandando l'appuntamento di questa mattina". Decisione che di fatto ha comportato la sospensione temporanea della procedura.

La richiesta di Anpi e della famiglia Firpo

Tutto bene? Non esattamente. Dato che Anpi, sul suo sito, non si è limitato a considerare "positivamente la scelta del Comune di Genova, nella persona del sindaco Marco Bucci, di rinunciare all’intitolazione a Fabrizio Quattrocchi della passerella sul Bisagno già conosciuta con il nome di Attilio Firpo, non solo per consuetudine cittadina ma anche in numerosi documenti ufficiali". Ma ha accusato il Comune di Genova di dimostrare "un’evidente insensibilità storica" non volendo "evitare che, in nome di un riconoscimento verso il fratello, si facesse offesa ad un’altra famiglia, creando una lacerazione forte tra i cittadini genovesi".

Per poi condividere la lettera aperta della famiglia Firpo che coglie "l'occasione per chiedere al sindaco Bucci di definire 'ufficialmente' l’intestazione del ponte ad Attilio Firpo, come la consuetudine ha dimostrato in questi giorni". Ora la palla passa al sindaco.

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