Il nodo dei mezzi pubblici: "I controlli? Impossibili"

Il nodo dei mezzi pubblici: "I controlli? Impossibili"

«Impossibile chiedere il green pass a bordo dei mezzi pubblici» sentenzia il ministero. E così - a pochi giorni dall'inizio della scuola - bus, tram e metrò restano l'anello debole della catena di controlli anti Covid. Una falla che rischia di compromettere l'intero sistema di verifiche e di far decollare nuovamente i contagi dribblando tamponi e certificazioni. D'accordo l'obbligo di certificazione per gli autisti, ma se non si riuscisse a gestire l'assembramento di gente a bordo dei mezzi da lunedì in poi, rischierebbe di perdere di senso anche il green pass chiesto per entrare in azienda o in palestra.

Due le possibili soluzioni: ridurre ulteriormente la presenza di passeggeri sui mezzi e scaglionare gli ingressi di inizio lezioni e lavoro, chiedendo una mano agli istituti scolastici e alle aziende. Nella prima fase si punta sulla riduzione delle persone con «controlli a terra». «L'introduzione del green pass su treni, aerei e mezzi a lunga percorrenza ha funzionato molto bene - rileva Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili - Sul trasporto pubblico locale abbiamo ritenuto opportuno non introdurlo, anche per una questione di controlli. Abbiamo però rafforzato le regole: avremo l'80% di riempimento dei mezzi, una serie di regole per la semplificazione ma soprattutto abbiamo messo a disposizione oltre 600 milioni nel secondo semestre per consentire a Regioni e Comuni di potenziare i mezzi pubblici». Ridurre il numero di passeggeri a bordo è essenziale ma, secondo il consigliere del ministro della Salute e ordinario di Igiene generale e applicata all'Università Cattolica di Roma Walter Ricciardi, l'80% delle persone a bordo è troppo. Non bisognerebbe superare il 50% per garantire i giusti distanziamenti. «Se non rafforziamo i mezzi pubblici prima dell'avvio della scuola dovremmo aspettarci più contagi» spiega. I controlli non potranno essere effettuati a bordo ma verranno fatti, per forza di cose, a campione. Quindi non saranno uno scudo totale alle infezioni. Per questo Forza Italia sposa la linea dura e chiede, oltre ai controlli random, anche gel igienizzante a ogni capolinea, mascherine tassative e una fitta sanificazione delle carrozze.

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, rileva che «sarebbe difficile fare i controlli: significherebbe bloccare mezzi e creare confusione. Bisogna fare una scelta nel merito per la sicurezza ma anche sull'applicabilità». Nei trasporti, ammette il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, «ci sono alcuni piccoli problemi, per risolvere i quali servono entrate scaglionate tra scuola e lavoro». E proprio su questo stanno ragionando, attorno ai tavoli delle prefetture, gli attori del trasporto locale anche se forse avrebbero dovuto farlo già qualche settimana fa. «C'è il rischio - spiega Fontana - che in alcune situazioni non si riesca a rispettare le norme. Si stanno però creando ottime condizioni per differenziare l'orario di inizio delle attività scolastiche e lavorative». Fondamentale il potenziamento delle corse, tema degli incontri per dettagliare il nuovo piano sulla mobilità.

La richiesta arriva da molti comuni perchè le aziende di trasporti locali sono in difficoltà. «Abbiamo messo nelle linee guida - spiega Giovannini - l'obbligo di fare comunicazione ai cittadini». Ad esempio a Roma ci sono molte più corse, ma i cittadini non sono informati.

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