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"Noi in maggioranza per cambiare il Paese. Ma sulla giustizia pesano i paletti di Pd e 5s"

Il vicepresidente azzurro: "Bisogna ridurre i tempi dei processi, ripensare il Csm e arrivare a una vera parità tra accusa e difesa: i giallorossi avranno il coraggio di dire sì?"

"Noi in maggioranza per cambiare il Paese. Ma sulla giustizia pesano i paletti di Pd e 5s"

Antonio Tajani, Matteo Salvini sostiene che con questa maggioranza non è possibile fare le riforme del fisco e della giustizia. Cosa ne pensa?

«Noi vogliamo che si facciano le riforme, soprattutto quella della burocrazia, che è la riforma delle riforme. La nostra economia soffre di troppi lacci e lacciuoli. E poi bisogna avviare la riforma del fisco e quella della giustizia anche se non so se riusciremo ad avere una riforma ad ampio spettro per le posizione giustizialista dei Cinquestelle e di parte del Pd».

L'Ue ci chiede di migliorare l'efficienza del nostro sistema giudiziario.

«Sono condizioni che ci vengono poste per avere accesso ai finanziamenti del Recovery. Stiamo lavorando per la riforma del fisco, sulla giustizia bisogna fare di tutto per ridurre i tempi della giustizia penale e civile. Il Recovery ci chiede di ridurre del 50% i tempi del civile e del 25% quelli del penale e fare in modo che ci sia una parità tra accusa e difesa. Credo che su questo si possa agire. Non bisogna dimenticare che la giustizia lumaca provoca danni pari al 2,4% del Pil. Pd e Cinquestelle dovrebbero avere il coraggio di fare una vera riforma che ripensi il Csm e porti a una vera parità tra accusa e difesa. Ma avranno il coraggio di farlo?».

Lei pensa che questa volta sarà possibile raggiungere obiettivi concreti?

«Se tutti lasceranno lavorare Brunetta, sono convinto che sulla burocrazia farà uno straordinario lavoro. Per quanto riguarda la giustizia noi ce la metteremo tutta affinché si proceda a un intervento. Sui tempi credo che questa volta bisognerà davvero avvicinarli agli standard europei».

Il governo deve occuparsi solo di salute, pandemia e lavoro?

«Dobbiamo fare quello che ci chiedono gli italiani, innanzitutto salvare vite umane. La situazione sta migliorando ma ci sono ancora tanti morti, bisogna andare avanti con le vaccinazioni, fino ad arrivare a una immunità gregge. Poi bisogna salvare le imprese perché rischiamo di arrivare alla fine del blocco dei licenziamenti e non ritrovare più le imprese. Ora ci interessa questo, dopo si vedrà, vediamo cosa accadrà sul presidente della Repubblica, è prematuro fare previsioni».

Sulle materie più divisive è plausibile riuscire a trovare un equilibrio tra opposti?

«Vorrei più senso di responsabilità da parte della sinistra, spesso dimenticano che questo non è il governo Conte Ter, si accendono dibattiti su questioni divisive, quando ancora non è stata sconfitta la pandemia. È un errore aprire ora un dibattito assolutamente divisivo sulla legge Zan. Idem per lo ius soli. La sinistra sbaglia, fa troppa campagna elettorale, ho sempre detto che dobbiamo metterci tutti la maglietta della Nazionale. Noi siamo la forza che più di ogni altra si è dimostrata responsabile, pur facendo valere le nostre idee come è accaduto con la vicenda dello sci, la riapertura delle piscine e degli ippodromi, lo scudo penale e la vaccinazione obbligatoria per i medici».

C'è il rischio di contraccolpi sull'assegnazione dei fondi del Recovery?

«Con Draghi è stato presentato un progetto importante contrariamente a quello del governo Conte che non era proponibile. Forza Italia è stata l'unica forza politica ad aver presentato un progetto completo per il Pnrr e un piano vaccinazioni».

Con Salvini ha avuto modo di confrontarsi sulla questione del perimetro dell'azione governativa?

«Salvini vuole lavorare per ottenere risultati positivi, non vuole far cadere il governo.

Forse è la sinistra, con scelte inopportune, che vorrebbe provocare l'uscita di Salvini e della Lega dal governo».

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