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Di Maio elogia Conte. Ma nel M5s scoppia la bufera

Conte e Di Maio si sperticano nel mostrare all'esterno l'idea di un M5s unito ma i parlamentari si ribellano: ecco la verità dopo la riunione dei capigruppo

Di Maio elogia Conte. Ma nel M5s scoppia la bufera

Riunione dei capigruppo impegnativa per Giuseppe Conte, che sta provando a compattare il Movimento 5 stelle attorno alla sua leadership, senza riuscirci. Presente alla riunione anche Luigi Di Maio, che subito dopo è corso negli studi Rai per partecipare a Cartabianca e presentare il suo nuovo libro. La priorità dell'ex premier è stata quella di smontare le voci su possibili crepe all'interno del Movimento: "La nostra forza politica si può definire integra. Alcune battaglie sono state così insistenti che abbiamo convinto gli altri. Ci dipingono come un gruppo conflittuale, ma non è così". Una conferma è arrivata anche da Luigi Di Maio ospite di Bianca Berlinguer: "Non c'è dualismo, le cose ce le diciamo chiaramente, lui è il futuro di questa forza politica".

Ma il lavoro di Giuseppe Conte per stabilire un ordine fatto di fiducia all'interno del partito non è semplice e l'ex premier non sembra sicuro di riuscirci. "Non c'è dualismo, le cose ce le diciamo chiaramente, lui è il futuro di questa forza politica. Ci vorrà un po' di tempo per realizzare il nuovo corso", ha spiegato, nella speranza di intercettare gli indecisi coinvolgendoli nel processo. Questo tema è stato affrontato a più riprese da Giuseppe Conte, che ci ha tenuto a specificare che non vuole più che passi l'idea di un Movimento di "malpancisti e attaccati alla poltrona, spaventati".

Quindi, il leader del Movimento ha espressamente dichiarato che non appoggerà l'idea delle elezioni anticipate: "Sento retroscena... Mi si vuole attribuire l'intenzione di andare a elezioni anticipate, ma io non ho questa intenzione". Luigi Di Maio ha confermato le parole dell'ex premier, spiegando il retroscena della decisione: "Conte ha ragione, se andiamo al voto a febbraio o marzo non avremmo un governo prima di luglio, perdiamo metà anno e il vantaggio che abbiamo acquisito nella campagna vaccinale". E per il Quirinale, Conte dice che "sarà una scelta condivisa. Vogliamo una persona di grande profilo morale". Sui nomi nemmeno Di Maio vuole sbilanciarsi: "Su metodo scelta candidato al Colle decide Conte, io dico: consultiamoci con i parlamentari e scegliamo il metodo. Ricorso alla piattaforma? Conte non l'ha escluso, ma deciderà lui. È meglio fare un patto del silenzio, altrimenti arriviamo a gennaio senza nomi".

Tuttavia, la riunione non è andata così come hanno voluto mostrare all'esterno quelli che sono, nella sostanza, i due leader del partito. "Questa riunione organizzata per non parlare di politica è l'apoteosi della scarsa considerazione per l'intelligenza dei parlamentari", così si è sfogato un parlamentare grillino della prima ora subito dopo l'assemblea, smontanto la narrazione di Conte e Di Maio.

Nel frattempo, tra un elogio a Conte e uno smarcamento dalle domande dei giornalisti in studio sulla situazione del Movimento, Luigi Di Maio ha trovato tempo per parlare anche di Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini: "Con Giorgetti sempre avuto altro rapporto, ma segretario se lo sceglie la Lega". Lo dice Luigi Di Maio, ospite di Cartabianca, su Rai 3. "Salvini, dopo due settimane al Papeete mi chiama e stacca la spina. Ha violato un rapporto di fiducia.

Ho detto che è tra le persone più inaffidabili mai conosciute".

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