"Non voglio ritrovarmi quelli di Air Italy sotto al Ministero". Parole sibilline che il ministro del Lavoro delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo avrebbe pronunciato al telefono con un ingnoto iterlocutore appena ad un passo di uno di quei 1.500 dipendenti della Compagnia aerea italiana finiti sul lastrico dallo scorso febbraio, dopo la liquidazione in bonis dell'azienda.
La breve conversazione tra la ministra e il suo confidente si sarebbe consumata nella giornata di sabato 25 luglio, a bordo del treno Frecciarossa 9658 che da Salerno viaggia verso Milano. A raccontarlo è Patrizia Speziali, un'assistente di volo Air Italy che pare abbia 'beccato' la Catalfo proprio nel momento in cui avrebbe fatto l'infelice sortita. Ovviamente, il condizionale è d'obbligo poiché dal Dicastero non è giunta ancora smentita sulla circostanza. Fatto sta che il contenuto del post pubblicato su Facebook dalla dipendente della Compagnia ha sollevato un polverone mediatico - e non solo - nel giro di 24 ore.
Sui social, la donna afferma di aver sentito parlare una persona al cellulare che avrebbe menzionato - con un pizzico di imprudenza - la vicenda del vettore aereo, in grave crisi finiziaria dopo che gli azionisti Alisarda e Qatar Airways hanno deciso di mettere in liquidazione l'azienda licenziando in tronco oltre 1500 lavoratori. La 'illustre sconsciuta' (immediatamente identificata con il numero del ministero del Lavoro nonostante la mascherina sul volto) avrebbe dichiarato di non volersi ritrovare ''quelli di Air Italy sotto casa", ovvero fuori dalle porte di Palazzo Chigi. Un'asserzione di dubbio gusto in previsione del tavolo di confronto con i sindacati Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl concordato per il prossimo 4 agosto.
"E poi arriva il pomeriggio di ieri (sabato 25 luglio, ndr), Roma Termini, sono in anticipo e riesco a prendere il treno prima. Salgo e mi siedo. - scrive Speziali nel post - Treno deserto. Caldo. Sei stanca ma già sai che tornerai a Roma proprio mercoledì 29 perché con i tuoi colleghi Air Italy, tutti licenziati da febbraio, andrai a manifestare davanti al ministero delLavoro per chiedere di non essere dimenticati da questa politica tutta concentrata su Alitalia. Insieme ai tuoi colleghi sai che andrai per chiedere che ci sia pari dignità fra i lavoratori e che non si possono dimenticare 1.500 famiglie. Poi capita che senti una voce in sottofondo che non conosci affatto ma senti parlare proprio della vertenza Air Italy. Ti affacci. Guardi chi sta parlando e riconosci che a parlare è il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Non ci credi. Guardi ancora. Pensi non sia vero. È proprio lei. Le mascherine alterano i visi ma quello che sta dicendo al telefono mi lascerà senza parole", sottolinea. E continua: "Sentir dire a un ministro, il ministro, la ministra, colei che inseguiamo chiedendo proprio aiuto, che di 1.500 lavoratori della seconda compagnia aerea italiana che ha chiuso inviandoci una mail, lei non sa proprio nulla. Non si capacita di cosa vogliamo da lei, non vuole proprio vederci sotto casa sua mercoledì, così definisce il ministero. Chiede al suo interlocutore di convocare i sindacati proprio per lunedì (tre giorni fa si è in effetti tenuto un incontro con i sindacati, ndr) perché lei non vuole vederci a Roma, a casa sua, a disturbare la quiete e che, ribadisce, convoca sindacati solo per ascoltare e respingere al mittente. Alterna voce ferma e risate di sicurezza in ciò che dice, mentre io ho le lacrime agli occhi Il destino così assurdo ha voluto che ascoltassi quella conversazione dal vivo che mi ha sconvolto mentre continuo a guardare fuori dal finestrino di quel Frecciarossa 9658 che difficilmente dimenticherò". L'hostess di Air Italy ha pubblicato persino una foto di una persona seduta in prima classe con una mascherina sul volto che pare proprio essere l'attuale inquilina del ministero del Lavoro.
Intanto, da Palazzo Chigi non trapela neanche una parola sulla vicenda. Tuttavia, stando a quanto appreso dal quotidiano La Verità, la dipendente Air Italy avrebbe confermato l'incontro con il ministro già nei prossimi giorni.
"Due giorni fa, la Catalfo ha fatto sapere di essere al lavoro per trovare una soluzione normativa che consenta ai lavoratori di accedere pienamente alle tutele previste dagli ammortizzatori sociali", spiega Patrizia Speziali al giornale. In attesa di fare luce sulla vicenda, i sindicati restano alla finestra, in attesa delle presunte "manifestazioni di interesse" fatte recapitare da alcuni azionisti alla compagnia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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