Politica

"Non votiamo", "Propaganda". Scontro aperto sulle tasse

Salvini sulle barricate: "Ipotizzare di aumentare le tasse è impensabile". Letta sbotta: "La vostra è una montatura, non si provi a rivoltare la frittata"

"Non lo votiamo", "Solo propaganda". Scontro aperto sulle tasse

Le frizioni politiche sulla delega fiscale sono sotto gli occhi di tutti: i partiti di maggioranza non hanno ancora trovato una mediazione e dunque gli scontri sono ormai all'ordine del giorno, nonostante il premier Mario Draghi abbia chiesto unità per evitare di indebolire l'azione del governo. A infiammare gli animi è il possibile aumento delle tasse denunciato dal centrodestra, che teme un incremento dei prelievi dalle tasche degli italiani. Un'ipotesi che viene considerata del tutto fuori luogo, soprattutto se si considerano i rincari dei prezzi che stanno colpendo le famiglie.

L'ira di Salvini

Il centrodestra ha chiesto un incontro con il premier Mario Draghi per fare chiarezza sulla questione, per mettere in luce le reali intenzioni sulla riforma del Fisco. Da Palazzo Chigi tengono a chiarire che il governo non ha alcuna volontà di aumentare le tasse: nel caso delle delega viene specificato che il provvedimento "non porta incrementi sull'imposizione fiscale degli immobili regolarmente accatastati".

In sostanza viene fatto filtrare che nessuno pagherà più tasse e che le case degli italiani non verranno minimamente toccate. Resta però il timore del centrodestra su eventuali risvolti contrari rispetto alle promesse. Occhi puntati soprattutto su un possibile aumento con il sistema duale delle tasse sui Bot, sui titoli di Stato, sui risparmi e sulla cedolare secca sugli affitti.

Sospetti che non tacciono in Matteo Salvini, che ha tenuto a far notare che le precisazioni fatte fino a questo momento si sono limitate alle parole. Dunque viene messo in discussione l'ultimo testo, su cui il leader della Lega ha lanciato un avvertimento senza mezzi termini: "La Lega e il centrodestra non possono votare un documento dove c'è scritto che potranno aumentare le tasse sui risparmi, sui conti correnti e sui titoli di Stato, sugli affitti e sulla casa. Ipotizzare aumenti di tasse non è assolutamente immaginabile".

Letta mette la mani avanti

Le preoccupazioni del centrodestra però vengono interpretate da Enrico Letta come un tentativo di propaganda, un modo per cercare di aumentare consensi in vista delle prossime elezioni amministrative e del ritorno alle urne nel 2023. Il segretario del Partito democratico su Twitter si è sfogato e ha lanciato una stoccata: "Parte da destra una montatura propagandistica su inesistenti aumenti delle tasse".

Letta ha già messo le mani avanti, sostenendo che "è bene essere chiari" sulla questione della delega fiscale. Ha aggiunto che gli unici aumenti che l'Italia potrebbe rischiare di subire sono da ricondurre al conflitto militare tra Ucraina e Russia: "Hanno un solo responsabile, Putin e la sua guerra, non si provi a rivoltare la frittata.

Non lo consentiremo".

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