Coronavirus

"Nonno" Mattarella garante della linea dura

Il capo dello Stato: "Restrizioni necessarie". E teme per la salute del governo

"Nonno" Mattarella garante della linea dura

Linea dura. Non fate fesserie. Scordatevi i cenoni e seguite le regole, perché «il virus va sconfitto». Il primo nonno d'Italia avverte dunque i nipotini: a Natale ognuno a casa propria. «La difficile condizione dovuta alla pandemia sta creando disagi e difficoltà a tutti - dice Sergio Mattarella-tuttavia le dolorose restrizioni nella mobilità e nei contatti sociali sono necessarie». Il capo dello Stato è preoccupato per la salute dei cittadini ma anche, e parecchio, per la stabilità del governo. Se il 9 dicembre Giuseppe Conte andrà sotto nel voto sul Mes, dovrà salire sul Colle per rimettere il mandato. Se tutto andrà in frantumi, spiegano al Quirinale, non ci sarà più spazio per rimpasti, ritocchi o altre formule.

La palla ora è a Palazzo Chigi. Toccherà al premier trovare una soluzione, lavorando su un testo che possa ottenere il sì dei ribelli grillini e magari qualche benevolo sostegno esterno. Conte media, Mattarella però «non resta a guardare»: un no alla Ue è considerato «un evento nefasto».

L'argomento delle elezioni anticipate con il taglio di 345 attuali parlamentari, preceduto da un esecutivo tecnico, può far breccia, così come quello della insostenibilità di aprire una crisi al buio in piena pandemia, in mezzo a una trattativa europea per sbloccare il Recovery Fund. Sembra una pazzia, ma ormai si è visto di tutto. Mancano quattro giorni, ogni scenario è aperto.

Siccome la materia è strettamente politica, Mattarella per il momento manda avanti Conte e si concentra sull'altra emergenza, quella che sta molto più a cuore agli italiani. Qui, dal suo punto di visto, c'e poco da questionare, bisogna seguire le direttive per contenere il contagio e ridurre i rischi, come scrive in un messaggio per la giornata internazionale dei diritti dei disabili. «L'isolamento per esigenze sanitarie, di per sé una condizione pesante, può diventare un vero dramma. Penso a chi ha bisogno continuo di assistenza, a chi vive negli istituti, a chi dipende da farmaci e macchinari». Con il Covid dilagante, «preoccupano le difficoltà e i pericoli per ottenere assistenza e cure ordinarie presso i presidi medici e ospedalieri, impegnati a fronteggiare» la seconda ondata.

E la disabilità, fa notare il capo dello Stato, «è spesso inevitabilmente legata alla terza e alla quarta età». Questi anziani nella pandemia «costituiscono una categoria particolarmente a rischio, patiscono molto la solitudine, la mancanza di dirette relazioni con familiari e conoscenti e la fatica nel gestire aspetti concreti della vita quotidiana». Soli, destinati a restarlo ancora a lungo. Mattarella, primo nonno d'Italia, capisce il problema e si immedesima. Ma invita a tenere duro e a non sgarrare. «Per eliminare queste conseguenze e tornare a condizioni normali è necessario sconfiggere al più presto il virus». E, aspettando i vaccini, c'è solo una strada.

«Malgrado i disagi anche gravi, bisogna rispettare le norme di comportamento contro il contagio».

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