Un piano straordinario di aiuti in tutte le direzioni, e un commissario straordinario per l'emergenza, sul modello del ponte Morandi di Genova. È quello che il Nord chiede ora al governo e all'Europa.
Il cuore produttivo del Paese deve ripartire. Da un lato, quindi, mette in campo il suo sforzo massimo per contrastare sul piano sanitario la diffusione del virus, dall'altro avanza proposte forti per l'economia. Qualcosa di mai visto per dimensioni e ampiezza nella storia repubblicana.
A fare la parte del leone, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. «Le tre regioni più colpite - ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala - hanno condiviso e presentato insieme un pacchetto». Sala è chiaro: «Aiuti subito per le imprese medie, piccole, micro dei diversi settori», e di tutta la regione, senza distinguere fra la zona rossa e il resto, «perché la zona rossa è inserita in un contesto che rientra nei nostri territori». Il governatore emiliano Stefano Bonaccini ha definito «indispensabile un piano straordinario di investimenti, a partire dalle opere pubbliche, e l'intervento dell'Europa». E il veneto Luca Zaia ha chiesto «campagna comunicativa forte» per le aziende e per «tutto il comparto turistico» per compensare quello ha chiamato con immagine colorita ma calzante «uno sputtanamento planetario» dell'Italia. Quanto al danno d'immagine, anche il sindaco di Milano Beppe Sala è intervenuto, prevedendo che per recuperare «ci vorrà un annetto, poi lo vedremo».
Un documento è stato condiviso da tutte le Regioni e presentato ieri al Governo durante un incontro a Roma cui hanno partecipato l'esecutivo, le Regioni, l'Unione delle Province d'Italia e le parti sociali. Il documento sollecita un intervento di sostegno a tutti i livelli, e aiuti massiccio alle imprese. E alle famiglie. Il governatore lombardo Attilio Fontana ha chiesto infatti il congedo parentale per uno dei due genitori, per venire incontro alle famiglie alla luce della decisione di chiudere tutte le scuole fino al 15 marzo
Ma è sul sistema produttivo che si incentra la piattaforma regionale. Al primo punto la proroga (oltre il mese finora previsto nel primo decreto) degli ammortizzatori in deroga nelle regioni più colpite, estesi fino alle piccole e piccolissime imprese di tutti i settori interessati, e poi misure per la liquidità, a partire da un intervento del Fondo centrale di Garanzia. Necessario, per le Regioni, anche il sostegno straordinario all'export e una misura di ristoro per le aziende che hanno subito riduzioni di ordini e delle prenotazioni, o per gli intermediari del turismo, per gli agriturismi e gli operatori congressuali.
Tra le altre richieste, la sospensione dei mutui e dei tributi locali, lo snellimento delle pratiche burocratiche, l'accelerazione dei pagamenti e delle erogazioni della Pubblica amministrazione, e degli incentivi fiscali per le proprietà immobiliari. Una specifica proposta è stata fatta per il settore agricolo: innalzare dal 50 al 70% l'anticipo della Pac 2020 e il regime de minimis alle imprese.
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