A Notre-Dame la prima messa dopo il rogo. I partecipanti dovranno indossare il casco

Lento ritorno alla normalità: alla funzione l'arcivescovo e alcuni sacerdoti

A Notre-Dame la prima messa dopo il rogo. I partecipanti dovranno indossare il casco

Il rettore della cattedrale di Notre-Dame, monsignor Patrick Chauvet, ha annunciato che la prima messa dopo l'incendio di due mesi fa sarà celebrata sabato o domenica prossimi.

Per i partecipanti, soltanto alcuni religiosi, sarà obbligatorio indossare un casco da cantiere.

Il rettore ha annunciato che la messa sarà celebrata davanti a poche persone, in una cappella in fondo alla cattedrale, risparmiata dalle fiamme, dove si conserva quella che i fedeli venerano come la corona di Cristo. I partecipanti, sei o sette sacerdoti oltre all'arcivescovo e qualche altro religioso, dovranno indossare il casco da cantiere che usano tutti gli operai che partecipano ai lavori di risanamento. La messa potrebbe essere preceduta dalla celebrazione dei Vespri sul piazzale antistante la cattedrale. La tragedia dell'incendio della cattedrale di Notre-Dame si sviluppò nel tardo pomeriggio del 15 aprile. Immagini che sconvolsero il mondo aprendo una ferita inguaribile soprattutto tra i francesi. L'evento ha provocato all'edificio danni significativi, tra cui il crollo della flèche e del tetto, e ha causato il ferimento di tre persone: due agenti di polizia e un vigile del fuoco, intervenuti per spegnere le fiamme.

La cattedrale di Notre-Dame de Paris, costruita tra il XII e il XIV secolo sull'Ile de la Cité, nel cuore della capitale francese, venne restaurata nel XIX secolo , e non era mai stata precedentemente colpita da un incendio. L'elettricità non era mai stata installata nel telaio (soprannominato «la foresta») per evitare gli incendi.

Secondo il procuratore di Parigi Rémy Heitz, un primo allarme antincendio era stato segnalato alle 18,20, cinque minuti dopo l'inizio della messa. Dopo una procedura di controllo, senza aver rilevato alcun incendio a causa di un errore del computer sull'unità di controllo degli ufficiali di sicurezza dell'edificio, causato dall'attivazione erronea di un rilevatore di sicurezza, vennero trasmessi dei messaggi in francese e inglese chiedendo ai visitatori di «restare calmi e di evacuare l'edificio». Due minuti dopo che le persone presenti rientrarono nell'edificio (alle 18,43), un addetto alla sicurezza scoprì le fiamme sul telaio, attivando un secondo avviso. Arrivati quindici minuti dopo il secondo allarme, i vigili del fuoco non riuscirono, per ore, a domare l'incendio, mentre le fiamme si sviluppavano sotto gli occhi atterriti di migliaia di testimoni diretti presenti sul posto. E di milioni persone in tutto il mondo attraverso le immagini tv e del web.

A circa due mesi dal grande incendio che ha colpito Notre Dame e nel pieno del dibattito sulla sua

ricostruzione, la piattaforma ReThinking ha intanto lanciato un concorso internazionale di idee per ripensare il simbolo di Parigi attraverso tre categorie specifiche di intervento: conservazione, sostenibilità e installazione.

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