La notte di terrore: "Temevamo saltasse tutto". E adesso la viabilità rischia il caos fino a Natale

Oltre 180 famiglie al buio, senza acqua né gas. Stabilità della struttura a rischio

La notte di terrore: "Temevamo saltasse tutto". E adesso la viabilità rischia il caos fino a Natale

In fiamme il Ponte dell'Industria. Il rogo doloso, alimentato dalle sterpaglie e dalla spazzatura, in meno di un'ora fa collassare sul Tevere una delle due passerelle in metallo con le condutture del gas e dell'energia elettrica.

Paura e caos nei due quartieri addossati al «ponte di Ferro», come lo chiamano i romani da oltre 150 anni, Ostiense e Marconi.

L'incendio scoppia alle 23,30 di sabato quando, nelle strade della movida del porto fluviale, centinaia di persone ammassate fra i locali e gli stand di una manifestazione di street food, sentono un boato. Subito dopo l'incendio, alimentato dai rovi, dall'erba secca e dai cavi di gomma. «Abbiamo sentito un'esplosione - raccontano i testimoni corsi sul vicino ponte della Scienza per filmare il disastro -, poi le fiamme. Abbiamo temuto che saltasse tutto». Mentre dalla caserma di via Marmorata partono i primi mezzi dei vigili del fuoco, il traffico di auto non si ferma e dal vecchio Gazometro si dirige verso il ponte in fiamme. Sono i carabinieri di Trastevere, di pattuglia, i primi a intervenire. «Chi correva a piedi, chi faceva inversione di marcia - raccontano altri testimoni -. Nessuno, sulle prime, ha bloccato le auto che da piazzale della Radio andavano verso la via Ostiense e viceversa». Mentre i pompieri spengono le fiamme, black out in tutta la zona. Oltre 180 famiglie restano al buio, senza acqua e gas. In fuga i senzatetto che vivono sotto il ponte in giacigli di fortuna. «Dagli accampamenti - racconta un residente - sentivamo grida di aiuto. Poi abbiamo visto le fiamme avvolgere il ponte».

«Abbiamo temuto che ci fossero delle vittime fra i clochard - spiegano gli agenti di Roma capitale -, fortunatamente quando i sommozzatori hanno fatto il sopralluogo, via fiume, non hanno trovato nessuno».

Fra immondizia, coperte e avanzi di cibo sono state sequestrate tre bombole di gas gpl, utilizzate dai senzatetto per cucinare e scaldarsi. I pompieri devono attendere l'interruzione dell'energia elettrica per avere la meglio sulle fiamme. Alle due l'incendio è spento, anche se il fumo e l'odore di plastica bruciata si sentiranno fino al mattino per tutta Roma.

Caos viabilità in tutto il quadrante sud est della capitale almeno fino a Natale, forse anche oltre. La sindaca Raggi sul posto assieme al presidente dell'VIII Municipio Amedeo Ciaccheri. Il ponte viene chiuso in attesa delle verifiche strutturali e del ripristino dei cavi di Acea e Italgas. «Le ripercussioni sulla mobilità della zona saranno pesanti» chiosa Ciaccheri.

«Ci stringe il cuore vedere un pezzo di storia ridotto così - dice la sindaca Raggi mentre le fiamme avvolgono ancora la struttura -.

Dopo i servizi, bisognerà valutare la stabilità strutturale per la riapertura». Per tutta la notte migliaia di romani hanno assistito al disastro. Alle 4 il vecchio ponte è dichiarato inagibile, interdetta la ciclabile e il traffico dei natanti.

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