Cronache

Nozze gay, capo scout sposa compagno Per il parroco non può più fare l'educatore

Il prete: «Dio accoglie tutti, ma questa scelta crea confusione nei ragazzi»

Nozze gay, capo scout sposa compagno Per il parroco non può più fare l'educatore

Staranzano (Gorizia) Le nozze gay tra il consigliere comunale Luca Bortolotto e il capo scout Marco Di Just, dividono la Chiesa e la piccola comunità di Staranzano, poco più di 7 mila anime in provincia di Gorizia. Da una parte il parroco Francesco Fragiacomo non ha dubbi: «Dopo questa scelta, il capo scout non può più fare l'educatore», dall'altra il suo vice, nonché scout, Genio Biasiol, che ha partecipato alla cerimonia salutando la coppia con un breve discorso, come «prete e amico degli sposi».

In mezzo allo scontro tra parroci, scout cattolici del gruppo Agesci e genitori che, per non apparire poco moderni, non commentano l'unione civile del capo scout di un gruppo legato alla Chiesa, ma tifano per il loro parroco, che ribadisce: «Una cosa è essere accolti dalla Chiesa, un'altra assumere simili responsabilità». Il parroco di Staranzano non punta il dito sul matrimonio gay in generale, ma sulla figura di educatore di Di Just che, con questa scelta, secondo il prete, crea confusione nei ragazzi. «Nella Chiesa sono tutti accolti - ha precisato don Fragiacomo - ma le responsabilità educative sono altro». Della situazione il prete ha già informato da tempo l'arcivescovo di Gorizia, Carlo Maria Redaelli, che non rilascia dichiarazioni.

Dopo la cerimonia, che si è svolta in Municipio davanti ad oltre trecento persone, col sindaco Riccardo Marchesan visibilmente emozionato a celebrare il rito davanti a parenti e amici, è arrivato il commento sul bollettino parrocchiale di don Fragiacomo: «Come cittadino ognuno può fare ciò che gli consente la legge dello Stato. Come cristiano, però, devo tener conto di quale sia la volontà di Dio sulle scelte della mia vita. Come educatore cristiano, in più, devo tener conto della missione e delle linee educative della Chiesa e della mia Associazione cattolica. Una cosa è essere accolti, un'altra è assumere responsabilità educative. Nella Chiesa tutti sono accolti - sottolinea il parroco - ma le responsabilità educative richiedono alcune prerogative fondamentali, come condividere e credere, con l'insegnamento e con l'esempio, le mete, le finalità della Chiesa nei vari aspetti della vita cristiana. Sulla famiglia la Chiesa annuncia la grandezza e bellezza del matrimonio tra un uomo e una donna. Un messaggio che percorre tutta la Bibbia e che la fede in Cristo rende possibile. Come cristiani siamo chiamati ad annunciare il modello di famiglia indicata da Gesù: quella fondata nell'amore tra un uomo e una donna uniti nel sacramento del matrimonio».

Uno sfogo che non lascia ombra di dubbio su ciò che Fragiacomo pensa di quelle nozze gay, che ha voluto rimarcare anche per contrapporsi in maniera ferma al suo viceparroco, don Genio Biasiol. La «Comunità capi degli scout» di Staranzano si trincera dietro un muro di silenzio e attraverso le parole della sua guida spirituale, don Biasiol: «Abbiamo deciso di non rilasciare dichiarazioni», fa intendere che per ora Di Just è a tutti gli effetti Capo unità e dal punto di vista educativo non c'è alcun problema.

Ma la storia non è ancora finita.

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