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La nuova arma dei russi contro i satelliti Starlink. E piovono detriti SpaceX

Allarme Nato: Mosca prepara cannoni speciali. I razzi di Musk perdono pezzi: minaccia reale

La nuova arma dei russi contro i satelliti Starlink. E piovono detriti SpaceX
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Sono più pericolosi i fantascientifici cannoni a pallettoni con cui la Russia potrebbe spazzare via i satelliti di Starlink o le nubi di detriti causate dall'esplosione in volo dei razzi di Elon Musk? L'interrogativo è tutt'altro che frivolo. Soprattutto nel giorno in cui il mondo fa i conti con una doppia rivelazione. Da una parte quella di due servizi segreti occidentali riguardante un'arma spaziale russa capace - forse - di abbattere la rete satellitare messa a disposizione dell'Ucraina dallo stesso Musk. Dall'altra quella, non meno inquietante, che svela il rischio corso da due aerei di linea e un volo privato ritrovatisi in mezzo alla cascata di detriti causata, il 16 gennaio scorso, dall'esplosione di un razzo del padrone di X e di Tesla.

Ma partiamo dalla rivelazione più fantascientifica confermata - secondo l'Associated Press - dai documenti di due servizi segreti. Nel mirino dell'arma ci sarebbero i satelliti orbitanti a bassa quota che dal 2022 garantiscono le comunicazioni a uso militare e civile dell'Ucraina. Una rete messa a disposizione di Kiev dallo stesso Elon Musk deciso, almeno inizialmente, ad appoggiare il governo di Volodymyr Zelensky. Per abbattere Starlink e mettere a tacere radio, telefoni e computer dell'Ucraina la Russia avrebbe messo a punto una sorta di cannone spaziale. La rosa di decine di migliaia di pallini sparata dall'arma squarcerebbe i satelliti con un effetto molto simile a quello dei pallettoni utilizzati dai cacciatori per far strage di pernici. Per molti esperti l'efficacia dell'arma è, però, discutibile. I pallettoni, sparati nello spazio e inarrestabili per assenza di gravità e atmosfera, rischierebbero di colpire anche i satelliti russi e cinesi creando un disastro globale.

Il generale Christopher Horner, responsabile della "divisione spaziale" del Canada, pur definendo plausibile il progetto non si spiega come la nube di pallini possa colpire solamente i satelliti di Starlink e ricorda che i detriti potrebbero "sfuggire rapidamente al controllo". Secondo Victoria Samson di Secure World Foundation "l'uso di un'arma del genere limiterebbe di fatto anche il loro spazio... non credo che i russi sarebbero disposti a rinunciare a così tanto".

Molto più concreta si è rivelata, invece, la minaccia ai voli causata dall'esplosione, il 16 gennaio scorso, di Space X. Secondo l'indagine della Federal Aviation Administration (Faa) ripresa dal Wall Street Journal la nube di frammenti avrebbe messo a rischio la vita di circa 450 persone che si trovavano a bordo di due voli commerciali e di un jet privato. Un volo JetBlue investito dalla pioggia di frammenti incandescenti sarebbe stato avvertito che il proseguimento del volo avveniva "a proprio rischio" solo dopo il lancio di tre richieste di soccorso. A quel punto il pilota avrebbe effettuato un atterraggio d'emergenza a San Juan. Ma quel giorno se la sono vista brutta anche un aereo della compagnia spagnola Iberia e un jet privato. I due voli, entrambi a corto di carburante, han dovuto decidere se invertire la rotta e rischiare l'inabissamento nell'Oceano o proseguire il volo tra i rottami.

In tutto ciò la compagnia di Musk non avrebbe segnalato la minaccia ai controllori di volo che hanno compreso la situazione soltanto dal racconto dei piloti. Il tutto mentre Elon Musk minimizzava la fallimentare esplosione scrivendo sui social: "Il successo non è garantito, ma l'intrattenimento sì". Un intrattenimento per cui sono state messe a rischio 450 vite.

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