RomaL'opera di «deberlusconizzazione» della delega fiscale, almeno dal punto di vista tecnico, è in mani molto Pd, ma anche poco renziane. A formulare la prima versione del decreto (quella senza il famoso articolo che introduce il «19 bis» giudicato dai media della sinistra come un favore del governo Renzi a Silvio Berlusconi) è stata la Commissione presieduta dal presidente emerito della Corte Costituzionale Franco Gallo ed istituita dal ministro Pier Carlo Padoan. Adesso alla stessa commissione Gallo spetterebbe lavorare alla nuova versione, ma la frenata del premier, che ha rinviato tutto al 20 febbraio, sembra molto un modo per non lasciare troppo spazio ad ambienti troppo vicini al vecchio Pd.
Nella commissione, oltre allo stesso Gallo, magistrato ed ex ministro delle Finanze, gli altri due personaggi forti sono infatti il consigliere di Padoan per la delega fiscale Vieri Ceriani e il direttore delle Entrate Emanuela Orlandi. Esperti di fisco, tutti considerati vicini a Vincenzo Visco, ex ministro e ispiratore delle politiche fiscali dei governi centro sinistra.
La Orlandi, non è stata diretta collaboratrice dell'esponente Pd, ma la sua candidatura fu sponsorizzata da ambienti vicini a Visco. Vieri Ceriani, già sottosegretario del governo di Mario Monti, nel '97 fu uno dei protagonisti della riforma di Visco che battezzò l'Irap e la Dual income tax .
Già a fine novembre, la Orlandi si era espressa contro indiscrezioni che riguardavano il decreto, che poi sono state confermate. I «malumori» emersi in questi giorni sul decreto vengono proprio dalla commissione, così come le varie proposte di riscrittura. Un attivismo che non piace troppo al premier.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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