Evitare a qualsiasi prezzo il ripetersi di un'emergenza come quella provocata dalla Sars. Anche con l'isolamento di 11 milioni di persone. Ecco perché Wuhan dai ieri è una città in quarantena. Il sindaco, Zhou Xianwang, ha bloccato tutti trasporti pubblici, fermato i treni, invitato i cittadini a non muoversi ed il resto della popolazione a non recarsi nell'area. Cancellate tutte le celebrazioni del Capodanno cinese. Sospese le partenze dall'aeroporto (ma un ultimo volo proprio da Wuhan è atterrato questa mattina a Fiumicino).
Una decisione difficile dovuta all'impennata di casi e decessi per il coronavirus cinese. Una decisione probabilmente sollecitata dall'Oms che ieri aveva convocato una riunione d'emergenza proprio per decidere se dichiarare lo stato di emergenza sanitaria pubblica a livello internazionale. Ma dopo l'annuncio della quarantena per Wuhan, l'Oms ha annunciato di aver rinviato la decisione ad oggi definendo la scelta di Pechino «impagabile».
L'ultimo bilancio delle vittime per la polmonite da coronavirus nella provincia di Hubei, dove si trova Wuhan, la capitale, è salito a 17. I casi denunciati solo in Cina sono 547 e aumentano anche i paesi dove il virus ha «sconfinato»: ultima nell'elenco arriva la Russia dopo Thailandia, Usa, Taiwan, Corea del Sud e Giappone. Un caso anche ad Hong Kong. Oltre 2mila persone che sono venute in contatto con pazienti contagiati sono state messe in isolamento sanitario. A Wuhan è obbligatorio indossare mascherine protettive in tutti i luoghi pubblici. Le province cinesi colpite sono salite a 24. Dopo la conferma dell'avvenuta i trasmissione tra esseri umani, Li Bin, vicedirettore della Commissione nazionale per la salute, ha precisato che son stati contagiati anche operatori sanitari e soprattutto che «il virus potrebbe mutare». Ovvero diventare più letale.
Questo nuovo ceppo di coronavirus simile ad altri virus come la Sars e la Mers è stato isolato per la prima volta al mercato del pesce di Wuhan. Oramai certa l'origine animale, il salto di specie. Dopo le iniziali reticenze, forse per paura che si ripeta l'escalation della Sars, la sindrome acuta respiratoria grave che tra il 2002 e 2003 ha ucciso oltre 800 persone, ora le autorità di Pechino collaborano. É intervenuto pubblicamente anche il presidente Xi Ji Ping esortando le amministrazioni locali a metttere in campo tutte le forze per bloccare il virus e permettere al popolo di passare un tranquillo capodanno cinese. Auspicio decisamente troppo ottimistico. Meglio sarebbe stato consigliare da subito alle persone di non muoversi. Il viceministro Li Bin ha ammesso poi che «l'aumento della mobilità della gente ha oggettivamente aumentato il rischio di diffusione dell'epidemia».
Anche il Centro europeo di controllo delle malattie evidenzia che l'impatto dell'epidemia del nuovo coronavirus identificato in Cina «è elevato», ed «è probabile un'ulteriore diffusione globale». Più alto in Asia e basso in Europa.
L'organismo di controllo europeo ritiene il potenziale impatto dell'epidemia
«elevato» e «un'ulteriore diffusione globale» probabile. Adeguate pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni nei paesi europei limiteranno la possibilità che da un caso riportato nell'Ue possano conseguirne altri.
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