E dunque, nonostante tutte le difficoltà del caso, Sergio Mattarella ci crede ancora. Il capo dello Stato ha «grande fiducia nel futuro dell'Italia», un po' meno forse nel riuscire a formare un governo in fretta. La partita si è incartata e per sbloccarla servirebbe «corresponsabilità senza chiudersi nella propria dimensione personale, individuale, magari con egoismo». È preoccupato per i conti pubblici? Il Def incombe. Ce l'ha con il Pd, che non si decide? Con Renzi, che non vuole uscire di scena? Con Di Maio e Salvini, che non intendono fare un passo indietro per favorire i negoziati? No, non ce l'ha con nessuno, sostengono dal Quirinale, «le frasi del presidente non hanno riferimenti alla situazione politica». Lui, puntualizzano, parlava solo ai 29 studenti nati tra il 1999 e il 2007, scelti come «modelli positivi di cittadinanza» e per questo nominati Alfieri della Repubblica, non certo ai partiti.
Ma anche la precisazione-retromarcia dell'ufficio stampa del Colle ha una sua valenza politica. La situazione infatti è così precaria, la soluzione del rompicapo è talmente lontana che Mattarella non vuole rischiare di complicare le cose dando la stura a libere interpretazioni del suo pensiero. E quindi la «corresponsabilità» non significa per forza il governissimo, la «solidarietà» non va tradotta come un attacco alla Lega e l'invito al «dialogo» non nasconde il via libera a inciuci o a formule strane. Il presidente non ama nemmeno che si parli di centrodestra e Cinque Stelle come di due vincitori: semmai li si può definire prevalenti ma al momento assai lontani dalla maggioranza necessaria per ottenere l'incarico.
Restano in ogni caso agli atti le parole del capo dello Stato ai nuovi Alfieri, interpretato comunque dai partiti come un secondo ravvicinato appello ai protagonisti della crisi perché trovino un'intesa per il bene del Paese. L'otto marzo Mattarella aveva chiesto di avere «senso di responsabilità» e di collocare al centro l'interesse dei cittadini». E quattro giorni più tardi è tornato in qualche modo sull'argomento.
Mattarella ride alle battute dei due youtuber che conducono la cerimonia. «Avete portato una folata di allegria in questi saloni così solenni». I premiati si sono distinti per solidarietà, senso di responsabilità e coraggio. Elementi che «devono guidare in generale i cittadini» e lo Stato nel suo complesso, naturalmente anche forze politiche e singoli esponenti politici. Insomma - ecco il cuore del ragionamento - bisogna prendere esempio da questi ragazzi che manifestano «un senso protagonista di cittadini, dimostrando di sentire la corresponsabilità per le sorti comuni del nostro Paese, facendo comprendere che occorre essere protagonisti e costruire il futuro senza chiudersi nella propria dimensione personale, individuale, magari con egoismo».
In un clima di precarietà, certi comportamenti rendono Mattarella ottimista sulla tenuta del Paese: «Io dico spesso - che ho grande fiducia nel futuro dell'Italia e voi siete una delle ragioni». Per estendere l'ottimismo al quadro politico, il Quirinale attende l'arrivo di segnali più precisi dai partiti. C'è ancora tempo. Si aspetta l'insediamento del nuovo Parlamento e il passaggio significativo della nomina dei due presidenti di Camera e Senato.
Per Montecitorio serve la maggioranza assoluta e lì qualcuno dovrà per forza mettersi d'accordo con qualcun altro. E, chissà, a quel punto i giochi per il governo potrebbero magicamente riaprirsi. Appuntamento alla consultazioni, dopo Pasqua, ma i contatti informali sono già partiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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