Cronache

Occhiali? Un superpotere Gara per consolare Olivia (con l'orgoglio dei miopi)

Lo zio aveva lanciato un appello su Twitter a tutti gli «occhialuti»: è boom di messaggi

Occhiali? Un superpotere Gara per consolare Olivia (con l'orgoglio dei miopi)

Occhiali ed apparecchio per i denti? Niente complessi sono accessori cool.

La tua bambina ti guarda con gli occhi pieni di lacrime attraverso le lenti del suo nuovo paio di occhiali. Ha 6 anni ed ha appena scoperto che, ebbene sì, è miope e dovrà portarli per tutta la vita. O almeno fino a quando non potrà usare le lenti a contatto. E vai nel panico. A lei quest'idea non piace affatto, ha paura di essere presa in giro dai compagni di scuola ma soprattutto quando si guarda allo specchio vede qualcuno che non conosce, non sa più a chi appartiene quell'immagine riflessa, non sa come gestire questa nuova identità. Però quegli occhiali li deve proprio mettere e tu devi obbligarla a fare una cosa che non le piace, vorresti poterla fare tu al suo posto ma sai che è impossibile. In qualche modo è quello che è accaduto ad una tenerissima bimba americana, Olivia che però per fortuna ha uno zio pieno di risorse. Suo zio, Stephen Black, ha postato su Twitter la foto del suo faccino avvilito: i sottili capelli biondi raccolti in una coda e gli occhi rossi di lacrime, ingranditi dalle lenti da miope. Lo zio intenerito vuole aiutarla e attraverso il social chiede al popolo degli «occhialuti» di consolare la piccola.

Impossibile resistere. In poche ore Olivia raccoglie oltre 100mila like, migliaia di retweet e soprattutto una lunghissima coda di messaggi per dimostrare che gli occhiali non sono un difetto ma invece una sorta di superpotere, una specie di bacchetta magica che apre le porte di un mondo meravigliosamente chiaro e nitido per chi fino a poco prima si trovava immerso in un foto sfocata. C'è chi le ricorda che Wonder Woman e Supergirl li indossano senza problemi così come le bellissime Beyonce e Rihanna.

E poi il mito negativo delle ragazze con gli occhiali destinate allo «zitellaggio» - ritratto dalla acuta penna di Dorothy Parker: «Difficilmente un uomo invita una ragazza con gli occhiali», era già stato demolito da Marilyn Monroe, splendente miope in Come sposare un milionario. Nella gara per consolare Olivia c'è chi osserva che con gli occhiali si riesce a distinguere il vero dal falso e a disegnare fantastici tatuaggi.

Ma è vero che per bambini e adolescenti anche dover indossare un paio di occhiali può diventare un problema, un complesso. Oltretutto per un popolazione sempre più numerosa visto che sono circa 15 milioni le persone miopi in Italia e la miopia è in aumento tra i giovanissimi due ragazzi su 10, già a 15 anni, ne sono colpiti.

E non ci sono soltanto gli occhiali a complicare il già spinosissimo passaggio dall'infanzia all'età adulta. Tra gli incubi di chi tutte le mattine deve affrontare l'arena dell'esistenza mettendosi in gioco in classe e nella scuola in un mondo che ancora va tutto scoperto gli occhiali non sono che un fattore.

Da adulti sappiamo che poi quel periodo si supera, che la scuola media non è una condanna a vita e che quel compagno che si diverte a tormentarti magari da grande sarà destinato ad essere lui il vero «sfigato». Ma quando un ragazzino di 12 o 13 anni ascolta il verdetto del dentista «occorre l'apparecchio» un brivido corre lungo la schiena dei genitori e non soltanto per i prevedibili costi. Anche in questo caso però la sempre maggiore diffusione dell'apparecchio ortodontico ne sta limitando l'impatto negativo. E poi anche l'apparecchio opportunamente ristrutturato è diventato un accessorio «cool» per rapper e trapper.

Terrore di tutti gli adolescenti poi è la comparsa dei brufoli.

Anche uno solo che di solito si manifesta in concomitanza con la festa attesa da mesi o l'incontro agognato da settimane gettando nella disperazione la vittima di turno fino a quando il percorso a ostacoli dall'infanzia attraverso la tempestosa adolescenza diventa a poco a poco ricordo.

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