RomaUna bella casa ricevuta in eredità. Da un po' è in vendita, ma i tempi sono quelli che sono e gli acquirenti latitano. È dotata di tutti i comfort, è arredata, acqua e luce sono attaccati. Così viene scelta da quattro romeni come loro dimora. Gli stranieri portano lì le loro cose, ci dormono e ci cucinano indisturbati. Fino a quando una luce accesa all'interno dell'abitazione insospettisce il custode, che avverte il proprietario. Quando arrivano i carabinieri e portano gli occupanti abusivi colti in flagrante davanti al magistrato di turno, ecco l'amara sorpresa: i quattro vengono subito rilasciati per «presunto disagio sociale». Non avendo altro posto in cui stare, insomma, i romeni si sono arrangiati e davanti ad un'occupazione ritenuta «necessaria» evidentemente la legge può chiudere un occhio.
Il proprietario del villino, Nicola Mazzonetto, di Piove di Sacco, in provincia di Padova, non riesce a farsi una ragione di quanto accaduto: «Sono sconfortato. Per giorni la mia casa è stata usata da sconosciuti: come viene quantificato il mio disagio sociale? E come viene tutelato il mio diritto di proprietà privata? Siamo all'assurdo, al punto che mi è stato consigliato di sistemare in un sacchetto il loro cibo e lasciarlo fuori per evitare che lo rivendicassero. Ora dovrò fare pulire l'abitazione a mie spese e nessuno mi risarcirà mai».
La villetta in questione si trova a Marsango di Campo San Martino, in via Busiago. Le figlie di Mazzonetto l'hanno ricevuta in eredità da uno zio, ma una delle ragazze studia all'università di Seul, in Corea del Sud, e l'altra vive con la famiglia a Piove. La casa così è disabitata, in attesa di essere venduta. I romeni se ne accorgono e decidono di occuparla. A scoprirlo è il custode, giovedì sera. Subito avverte il proprietario, che chiama il 112. Quando Mazzonetto va sul posto con i carabinieri capisce immediatamente che qualcuno si era introdotto in casa sua. C'era infatti una finestra manomessa, sparsi in casa indumenti e cibo, sui letti coperte che non erano mai state lì. All'interno non c'era nessuno, ma era evidente che qualcuno viveva lì, accendeva i termosifoni e faceva ardere la legna nel caminetto. La notte tra sabato e domenica, dopo che Mazzonetto era stato appostato fuori dalla casa giorno e notte, un nuovo sopralluogo dei carabinieri ha dato l'esito sperato: i quattro romeni, tre uomini e una donna tra i 25 e i 30 anni, se ne stavano comodamente in salotto a bere una birra e a fumare. I militari li hanno accompagnati in caserma. «Sono stato lì fino all'alba - racconta il proprietario - per chiudere tutte le pratiche. Alla fine li ho denunciati per occupazione abusiva di abitazione privata e per furto di acqua e gas, visto che in due giorni hanno consumato 48 metri cubi di gas».
Ma il magistrato di turno si è mostrato molto clemente e ha rilasciato i quattro ritenendo che si trovassero in una situazione di disagio sociale. E mentre il legittimo proprietario ancora si domandava da che parte fosse la legge, neppure 24 ore dopo essere stati liberati i romeni avrebbero cercato di rientrare nella stessa casa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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