Alla fine anche il premier Matteo Renzi ci è arrivato. Ultimo tra tutti i governi dell'Unione europea, scossi dal sanguinario massacro alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, anche quello italiano è riuscito a partorire un pacchetto di misure per contrastare il terrorismo islamico. Oggi pomeriggio il Consiglio dei ministri ha (finalmente) approvato un decreto legge che stabilisce una serie di nuove regole in linea con la normativa internazionale di contrasto al terrorismo internazionale, anche di matrice religiosa. Tra le novità annunciate dal ministro dell'Interno Angelino Alfano in conferenza stampa "la reclusione da tre a sei anni per chi si arruola in organizzazioni terroristiche e per chi supporta i foreign fighters" e "la reclusione da cinque a dieci anni per i lupi solitari che si auto addestrano a tecniche per commettere atti terroristici".
Il decreto approvato oggi applica ai sospettati di terrorismo lo stesso sistema di regole che si usano per i sospettati per mafia. È stata, infatti, istituita la procura nazionale anti terrorismo come estensione della procura nazionale antimafia. Non solo. Sono stati, poi, rafforzati i poteri dei prefetti: sarà, infatti, più facile espellere gli stranieri sospetti e ritirar loro il passaporto e i documenti validi per l'espatrio. E ancora: se prima era reato reclutare, da oggi è reato anche andare a combattere all'estero. "L’obiettivo del provvedimento è punire chi va a combattere in terra straniera avendo finalità terroristiche", ha spiegato Alfano facendo notarà che sarà punito sia il terrorista che va a combattere assieme alle organizzazioni come l'Isis sia chi si unisce a forze che combattono lo Stato islamico, come i gruppi che fanno capo al Pkk nel Kurdistan Iracheno. Infine, prevedendo pene severe per chi istiga o fa proselitismo sul web, il pacchetto porterà all'oscuramento, sotto l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, dei siti sospettati di appoggiare le attività terroristiche.
Dopo l'approvazione del pacchetto anti terrorismo è intervenuto anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti per annunciare il via libera al decreto missioni.
"Con più di 500 tra forze di terra e aeronautica, complessivamente, l'Italia è tra i Paesi europei quello che ha l'impegno più significativo nella coalizione anti Isis", ha annunciato la Pinottia ricordando che la Germania partecipa con un centinaio di militari. Il governo ha poi previsto 280 tra addestratori e consiglieri militari a cui va ad aggiungersi tutto il personale dell'aeronautica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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