In onda il processo anti-Trump. E Donald accoglie il Sultano

Partite, in diretta tv, le audizioni sull'impeachment. Il leader Usa: "con Erdogan accordo da 100 miliardi"

In onda il processo anti-Trump. E Donald accoglie il Sultano

New York - Con un occhio a Capitol Hill, dove sono in corso le audizioni in diretta mondiale sull'ipotesi di impeachment, Donald Trump riceve alla Casa Bianca Recep Tayyipp Erdogan per discutere alcuni dei più importanti dossier internazionali, ma soprattutto per chiudere un accordo teso a rilanciare i rapporti tra i due paesi. Il presidente americano ha accolto il collega turco definendolo «un buon amico, di vecchia data». Al centro dell'incontro c'è la discussione di «un'intesa commerciale che amplierà significativamente gli scambi»: «Pensiamo di poter fare 100 miliardi di dollari con la Turchia, sarebbe ottimo per loro e per noi», ha spiegato il tycoon. Una maxi-intesa declinata militarmente con la riammissione di Ankara nel programma degli F-35 e la promessa di chiudere un occhio sull'aggiramento delle sanzioni Usa, avvenuto con l'acquisto del sistema di difesa missilistico russo S-400 da parte della Turchia.

La mossa, però, rischia di far storcere il naso ai repubblicani in Congresso, dopo che alla Camera è stata votata una risoluzione contro l'incursione turca in Siria. Il «Washington Post» ha spiegato che Trump ha inviato una lettera a Erdogan la scorsa settimana con la proposta, dai contenuti «virtualmente simili» a quelli presentati nel fallito tentativo di fermare il blitz di Ankara contro i curdi. Un funzionario dell'amministrazione ha chiarito che l'offerta era stata ritirata quando i turchi sono entrati in Siria, ma «una volta raggiunto il coprifuoco è stato deciso di introdurre il pacchetto, inclusa la visita di Erdogan alla Casa Bianca». Sebbene nel nord della Siria le azione delle forze armate di Ankara proseguano prendendo di mira villaggi arabi, curdi e cristiani, Trump a fianco di Erdogan ha affermato che il «cessate il fuoco» in Siria «sta andando molto bene»: «Abbiamo parlato con i curdi e sembrano soddisfatti». «È il momento per noi di non preoccuparsi dei confini delle altre persone, voglio preoccuparmi dei nostri», ha ribadito. Nel frattempo, a Capitol Hill, è partito lo show dell'impeachment in diretta tv. Ieri in Congresso sono iniziate le audizioni pubbliche dell'indagine, con i detrattori accusano il presidente di aver fatto pressioni sull'Ucraina affinché indagasse sul candidato alle primarie dem Joe Biden e sul figlio Hunter.

«Nuova truffa, stessa palude», ha replicato Pennsylvania Avenue su Twitter. «Sono troppo impegnato per ascoltare le audizioni», ha aggiunto Trump. I primi due testimoni ascoltati alla Camera sono stati William Taylor, ex ambasciatore ad interim in Ucraina, e George Kent, sottosegretario al dipartimento di stato con delega all'Europa. Entrambi a porte chiuse hanno raccontato come Trump cercò di condizionare gli aiuti militari a Kiev e la visita del neo presidente Voldymyr Zelensky alla Casa Bianca all'avvio da parte della autorità ucraine di indagini contro i Biden. Taylor ha spiegato che Rudy Giuliani, l'avvocato personale del tycoon, mise in piedi un canale politico «irregolare» che minò le relazioni con Kiev: fare pressioni su Zelensky per indagare il figlio di Biden, ha sottolineato, «mostra che la politica estera degli Usa era minata dagli sforzi irregolari guidati da Giuliani». Quindi ha rivelato che nei giorni scorsi un membro del suo staff gli ha raccontato di aver sentito una telefonata fra The Donald e l'ambasciatore Usa in Ue Gordon Sondland.

«Trump chiese delle indagini e Sondland rispose che gli ucraini erano pronti ad andare avanti», ha riferito Taylor. Quando poi il suo collaboratore chiese a Sondland cosa pensasse il presidente di Kiev, si sentì rispondere: «Al presidente interessano più le indagini sui Biden».

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