Onde anomale, crepacci e gelo. Canyon trappole per inesperti

Le gole del Raganello richiamano visitatori da tutto il mondo. Ma il percorso del torrente è pieno di pericoli

Onde anomale, crepacci e gelo. Canyon trappole per inesperti

Onde anomale, sassaiole, piene improvvise, serpenti, oscurità, insolazioni, disorientamento. Sono fin troppi, e spesso sottovalutati, i pericoli per chi si avventura tra gole e canyon dei torrenti. Queste sono escursioni per gente esperta. La regola è che in una camminata come quella nelle Gole del Raganello, 17 chilometri in totale, una delle mete più frequentate in Italia per gli amanti del rafting e del canyoning, bisogna tener conto di molte varianti. Il lungo canale del corso d'acqua, che si incunea nei monti del massiccio del Pollino, si inerpica a volte in maniera repentina, regalando bellissimi scorci con cascate e rapide, ma diventando anche estremamente pericoloso in caso di piene improvvise. Piene causate, magari, da improvvisi scrosci d'acqua a monte. Per questo motivo e per un certo periodo l'ingresso alle gole era stato vietato e il Parco Nazionale del Pollino aveva emesso una regolamentazione d'accesso, elaborata dall'Ente Parco, dal Soccorso Alpino, dal Corpo Forestale dello Stato e dai Comuni di Civita, San Lorenzo Bellizzi e Cerchiara di Calabria. Nelle gole sono state anche sistemate placche sulle rocce che facilitano l'identificazione del luogo per una più facile richiesta di soccorso in caso di emergenza. Negli anni, sono state diverse decine le persone che si sono perse o hanno avuto difficoltà. Ma il richiamo delle gole resiste oltre ogni minaccia di pericolo. Pericoli che non si fermano certo alle piene.

L'Italia pullula di gole e canyon. Tra le cose da temere ci sono anche le sassaiole. Sia nel fondo della gola (quello più insidioso) che nei sentieri e percorsi lungo le pareti che formano le gole. Lungo le gole ci sono aree pericolose, dove i sassi si accumulano (ad esempio nei canali e sui terrazzi) ed è sufficiente una minima vibrazione per farli cadere. Si deve stare in allerta e indossare il casco.

Gole come quelle del Raganello sono posizionate nel meridione d'Italia e la quota sul livello del mare del loro letto è mediamente di 400 metri. Da questo si deduce che il clima è adatto alla prolificazione dei serpenti, inclusi quelli velenosi. Evitare di essere morsi è possibile: i serpenti prediligono i posti assolati. Infine, essere sorpresi dal buio in zone aperte può provocare problemi (ad esempio se sono presenti strapiombi), ma se si è in una gola, anche con la luce della luna piena sarà impossibile percorrerle, a meno che si abbia un ottimo impianto di illuminazione. É consigliabile trovare, prima del buio, un buon posto e aspettare le luci dell'alba. Infortunarsi nelle gole è facile.

Uscire dalle gole con un ferito soprattutto grave è impresa ardua. Meglio essere accompagnati. E comunque bisogna comunicare il posto preciso, l'ora di partenza e il presunto arrivo dell'escursione. In questo caso il cellulare può salvare la vita.

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