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Ora Conte finisce in panchina. Cosa è successo con il Quirinale

Cresce l'insoddisfazione per come il premier Giuseppe Conte sta gestendo l'emergenza sanitaria ed economica. All'orizzonte nessun piano concreto per rilanciare il Paese

Ora Conte finisce in panchina. Cosa è successo con il Quirinale

Il monito arrivato dal Quirinale è risuonato forte e chiaro nei corridoi di Palazzo Chigi: in questo delicato momento storico il governo deve marciare unito nella lotta contro il coronavirus. Le dinamiche del potere, ha fatto capire implicitamente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, contribuiscono soltanto ad avvelenare un clima di per sé già teso a causa della pandemia. È chiaro che la discesa in campo del Colle indichi una certa insoddisfazione – se non insofferenza – per come il premier Giuseppe Conte sta gestendo l'emergenza sanitaria. In parte per lo scarso coinvolgimento del Parlamento e in parte per il piano di rilancio del Paese che ancora manca all'appello.

Negli ultimi mesi Conte ha inanellato promesse su promesse, tra bonus a pioggia e ingenti aiuti economici provenienti da Bruxelles. Il problema, come ha sottolineato Marco Antonellis su Italia Oggi, è che non si conoscono né i progetti né le priorità del governo giallorosso. Per il momento sul tavolo c'è spazio per una inutile lista della spesa dei vari ministeri e poco altro. Detto in altre parole: gli italiani non sanno ancora che fine faranno i soldi che arriveranno dall'Europa. E non solo quelli.

A peggiorare la situazione c'è un sostanziale clima di incertezza che alimenta il malcontento generale. Anche perché il Colle vorrebbe un piano anti recessione chiaro e definito. E, ad oggi, nell'agenda dell'esecutivo non c'è neppure l'ombra di una strategia di rilancio. Il governo dà la sensazione di navigare a vista, spiazzato dal virus e privo della leadership necessaria, tanto per fronteggiare il Covid-19 quanto, soprattutto, l'emergenza economica.

L'assenza di un piano di rilancio economico

Come se non bastasse, il paragone con gli altri Paesi europei complica ancora di più la posizione di Conte. Mentre il premier si è concentrato sul vaccino, azzardando tra l'altro un suo arrivo per dicembre, in Europa c'è chi ha già stilato piani economici-finanziari per lasciarsi alle spalle la recessione.

Sono due i punti chiave sui quali il governo giallorosso sta miseramente fallendo. Il primo riguarda l'emergenza sanitaria: la gestione del coronavirus non convince né per quanto riguarda alcuni provvedimenti restrittivi né per come Conte (non) ha coinvolto le opposizioni, bypassando spesso il Parlamento. Il secondo punto è quello economico: come detto, all'orizzonte non si vedono piani di rilancio.

La massima attenzione del Quirinale, Covid a parte, ricade sulla creazione di posti di lavoro e sui piani da spedire a Bruxelles per ottenere i soldi del Recovery Fund. Bonus e ristori sono soltanto un palliativo. Per far ripartire il Paese occorre una reale cooperazione istituzionale dei soggetti coinvolti – dall'opposizione agli enti locali – e una visione per il futuro.

Quella che, almeno fino a questo momento, ha dimostrato di non avere Conte.

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