New York - Attacco a ferragosto: la rovente estate nel Pacifico potrebbe giungere al suo apice proprio nel giorno simbolo della stagione. Pyongyang ha fatto sapere che completerà il piano per attaccare le acque vicine all'isola di Guam per metà agosto, «poi attenderà l'ordine del comandante in capo», il giovane leader Kim Jong Un. Anche se fonti del Pentagono hanno assicurato che «non c'è alcun segnale di attività imminenti da parte della Corea del Nord». Mentre il presidente americano Donald Trump ha presieduto nella sua residenza di Bedminster, in New Jersey, un briefing sulla sicurezza con i suoi più stretti collaboratori, tra cui il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster e il capo di gabinetto John Kelly. Il tycoon nei giorni scorsi ha avvertito Pyongyang che se non la smetterà con le minacce, Washington risponderà con «fuoco e furia», ma le forze armate nordcoreane hanno bollato le sue parole come «un mucchio di sciocchezze». Gli avvertimenti del Commander in Chief (e quelli del capo del Pentagono James Mattis, il quale ha intimato a Kim di «fermare azioni che potrebbero portare alla fine del suo regime e alla distruzione del suo popolo»), non hanno tuttavia scalfito minimamente i piani della Nord Corea. Attraverso l'agenzia di stato Kcna ha diffuso i dettagli del piano che sarà ultimato nei giro di pochi giorni, per lanciare in contemporanea quattro missili a medio e lungo raggio Hwasong-12 nei pressi dell'avamposto americano nel Pacifico. I vettori, ha spiegato il generale Kim Rak-gyom, attraverseranno i cieli giapponesi coprendo la traiettoria verso sud di 3.356 chilometri in 1.065 secondi, poco meno di 18 minuti, prima di atterrare nelle acque a circa 30 km da Guam. Una mossa che punta a «interdire le forze nemiche sulle grandi basi militari di Guam, inviando un avvertimento forte agli Stati Uniti». «Continuiamo a seguire attentamente il comportamento degli Usa - ha proseguito il generale, ribadendo che - non è possibile un dialogo sano con una persona priva di ragione» come Trump: con uno come lui «solo la forza assoluta» può funzionare. Nel frattempo, dal Giappone, il ministro della Difesa Itsunori Onodera ha detto che Tokyo è in condizione di intercettare e abbattere i missili che la Corea del Nord dice di voler lanciare contro Guam. E il portavoce del governo del Sol Levante ha assicurato la massima vigilanza sulla vicenda: «Non possiamo tollerare un così chiaro atto provocatorio per la sicurezza della regione e della comunità internazionale, incluso il nostro Paese». La Corea del Sud, da parte sua, ha promesso una «forte e risoluta reazione» agli attacchi di Pyongyang insieme agli alleati, a partire dagli Stati Uniti.
Tuttavia, Seul ha chiesto al Nord di interrompere le provocazioni e tornare al tavolo dei negoziati. Pur se il portavoce dell'Ufficio presidenziale Park Soo-hyun ha ammesso che gli scenari nella penisola «stanno diventando seri».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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