Ora un programma snello contro l'assistenzialismo

Ottima cosa che il centrodestra abbia ribadito, anche di fronte al presidente della Repubblica, che a oggi l'unica strada è quella delle elezioni.

Ora un programma snello contro l'assistenzialismo

Ottima cosa che il centrodestra abbia ribadito, anche di fronte al presidente della Repubblica, che a oggi l'unica strada è quella delle elezioni. A dispetto di certo gossip da coulisse parlamentari, che vorrebbe Forza Italia e pure parte della Lega favorevoli a un governo di tutti - un'ipotesi che al momento ci sembra, per come formulata, la solita scorciatoia del governo dei tecnici, in genere anticamera del burrone. Ma sarebbe ancora più convincente, l'alleanza, se i presentasse anche un agile programma nel caso alle elezioni si vada davvero. Non ovviamente gli indigeribili e inutili volumi dell'epoca prodiana ma una snella e sintetica proposta in pochissimi punti che proponga un'idea di paese. In tal modo il centrodestra sarebbe più credibile sulla breve durata, nel chiedere le elezioni e, nel caso esse arrivassero, non si farebbe trovare totalmente impreparato. L'idea di paese che l'opposizione dovrebbe proporre è, come abbiamo scritto più volte su queste colonne, quella della Italia dei produttori. È sempre più chiaro, ultimo esempio il pasticcio dei dati che ha penalizzato la regione Lombardia, che il duo Pd-5Stelle possiede una cultura economica di stampo autoritario-statalista, in cui il «rigore» sul piano della gestione della pandemia (con risultati peraltro scarsi) si accompagna a un pregiudizio anti industriale ma più in generale ostile a qualsiasi attività economica. Dire che la salute viene prima dell'economia è infatti una colossale sciocchezza, che però nasconde da un lato l'idea che si debba favorire il fallimento di piccole e medie imprese (come proposto candidamente da Monti, non a caso favorevole al Conte II) dall'altro che lo Stato e la spesa pubblica possano supplire a tempo indefinito al disastro. Ebbene il centrodestra dovrebbe proporre l'esatto opposto, l'Italia dei produttori, dei cittadini che vogliono lavoro e non assistenzialismo e anche degli studenti desiderosi di tornare alla scuola vera (e non alla didattica a distanza).

Il centrodestra chieda agli italiani se vogliono tutti finire «ristorati» oppure a mendicare il reddito di cittadinanza, cioè a rinfoltire un ceto parassitario steso sul divano, oppure se non si accontentano di diventare gli schiavi del nuovo socialismo alla Biden. La risposta sorprenderebbe.

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