Ora Renzi gioca d'azzardo: "Non prendo ordini dalla Ue"

Il premier all'attacco: "Noi siamo ancora qui, le opposizioni perdono pezzi". Poi sfida Bruxelles: "Il nostro mestiere è guidare l'Europa, non prendere ordini"

Ora Renzi gioca d'azzardo: "Non prendo ordini dalla Ue"

Matteo Renzi non abbassa i toni. Anzi, rialza la posta in gioco e torna sfidare l'Unione europea. "Il nostro mestiere è guidare l'Europa - mette in chiaro nella sue e-news - non andare in qualche palazzo di Bruxelles a prendere ordini". Un debole tentativo che rischia di infrangersi contro il muro di Bruxelles perché, aldilà degli annunci del premier, persostono tuttora i nodi legati all'emergenza immigrazione, al sistema bancario, al buco di bilancio e alle riforme che arrancano. E, sebbene Renzi si vanti di essere "un premier che fa cose", l'Italia continua ad arrancare.

"C'è una esilarante pagina su Facebook che mi prende in giro. Si chiama 'Matteo Renzi che fa cose' e ironizza sulla mia insistenza nel dire che le cose vanno fatte. La pagina è molto divertente, ma sono costretto a insistere: la concretezza, fare leggi e non chiacchiere è una caratteristica chiave del nostro governo. Dopo anni di immobilismo finalmente siamo ripartiti grazie alla concretezza". Nella sua e-news Renzi esalta i "traguardi" tagliati dal governo. Li sbandiera in ogni occasione. E, dopo essere passato indenne dalla mozione di sfiducia per lo scandalo banche, se la ride pure: "Ogni volta che si vota in Parlamento, le opposizioni perdono pezzi, senza che noi facciamo niente. Fanno tutto da soli, è incredibile. Il disfattismo non paga, prima o poi se ne accorgeranno anche loro. Ma non c'è fretta - incalza - loro pensino pure alle varie macchine del fango, noi pensiamo all'Italia". Ma i risultati sotto gli occhi degli italiani non coincidono con gli slogan.

Nemmeno a Bruxelles torna l'ottimismo di Renzi. Il confronto con Angela Merkel non è stato tutto rose e fiori. E i rapporti con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, sono ai minimi termini. Una tensione che Renzi non è disposto ad ammettere. "Le cose sono cambiate - dice nella sua e-news - le riforme sono leggi e dopo tre anni di recessione è tornato il segno più nei fondamentali economici".

E si vanta: "Possiamo tornare a fare il nostro mestiere, dunque. E il nostro mestiere è guidare l'Europa, non andare in qualche palazzo di Bruxelles a prendere ordini". Finora, però, gli ordini li ha sempre presi, mai dati.

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