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Le Sardine si aggrappano alla piazza anti-Cav per sopravvivere

I pesciolini scenderanno in piazza insieme al Popolo viola contro il Cav: "L'età berlusconiana ha lasciato cicatrici culturali profonde e nessuna eredità politica degna di questo nome"

Le Sardine si aggrappano alla piazza anti-Cav per sopravvivere

"Abbiamo già dato". È questo lo slogan sotto cui si formerà il nuovo asse tra le Sardine e il Popolo viola, che scenderanno in piazza perché terrorizzati dalla possibilità che Silvio Berlusconi diventi il prossimo presidente della Repubblica. Al momento è solo un'ipotesi, visto che il leader di Forza Italia deve ancora sciogliere la riserva. Eppure il fronte anti-Cav si è già mosso per gridare allo scandalo, come se non avesse i requisiti per candidarsi alla corsa per il Colle. Un minestrone di frasi trite e ritrite che danno il segno di come la galassia viola e dei pesciolini sia ossessionata anche da una semplice suggestione.

Sardine e Popolo viola in piazza

Singoli cittadini, comitati spontanei ed entità formali potranno associarsi alle manifestazioni che si terranno su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di dare voce a tutti coloro che si dicono contrari all'ipotesi che Berlusconi possa approdare al Quirinale. L'appuntamento principale è fissato per domenica 23 gennaio alle ore 14 a Roma, precisamente in Piazza Esquilino. Sarà gremita? Non va dimenticato il flop del Popolo viola, che era riuscito ad "attirare" pochissime persone nell'ultima protesta contro il Cav.

Sostengono che l'età berlusconiana "ha lasciato cicatrici culturali profonde e nessuna eredità politica degna di questo nome". Hanno addirittura parlato di un'ondata populista "che lo tsunami di Arcore ha riversato sul panorama democratico italiano". Così, pur non essendo tra i grandi elettori e non avendo la possibilità di eleggere il prossimo presidente della Repubblica, chiedono di evitare un ritorno al passato "perché noi con quella storia abbiamo chiuso".

I promotori dell'iniziativa sono convinti che ci siano molteplici motivi di incompatibilità tra la figura di Berlusconi e il ruolo di capo dello Stato. Per loro dunque il Cav non rispetta quei requisiti di "decoro collettivo e dignità nazionale" che si richiedono per il Colle, tanto da mettere in discussione la sua storia politica e imprenditoriale.

In sostanza le Sardine e il Popolo viola provano anche un po' di compassione nei confronti di tutti coloro che hanno vissuto una parte della loro vita in compagnia di Berlusconi, "disaffezionandosi da un certo modo di fare politica che all'epoca sembrava l'unico". Altri invece sono nati con il Cav, "subendone a posteriori la deriva culturale e la discriminazione economica e sociale".

Nulla di nuovo: la solita retorica vuota e la classica parlatina, che non potevano che accomunare le Sardine e il Popolo viola.

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