Ora gli squadristi di Grillo vanno all'assalto del Tg1

Due dipendenti del gruppo si spacciano per giornalisti e contestano Orfeo in strada. Solidarietà al direttore

Ora gli squadristi di Grillo vanno all'assalto del Tg1

Non è un film di Quentin Tarantino, né un programma televisivo. Le Iene del Movimento Cinque Stelle si chiamano Nicola Virzì, detto Nick il Nero, e Matteo Incerti. Il primo è un videomaker, il secondo fa il giornalista. Entrambi sono dipendenti dello staff comunicazione del Movimento Cinque Stelle al Senato. «Il Nero» e Incerti sono gli «inviati» del M5s che, fingendosi giornalisti di qualche testata, hanno aggredito il direttore del Tg1 Mario Orfeo. Filmando tutto. Il video dell'agguato, pubblicato sul blog di Beppe Grillo, è eloquente. I due si presentano come giornalista e operatore e, dopo un pedinamento, fanno delle domande a Orfeo. La «coppia» chiede: «Perché Grillo e Di Battista indagati per diffamazione per una querela sono finiti tutti i giorni sulle prime pagine del vostro telegiornale, mentre sull'inchiesta Consip non avete nulla da dire? Il riferimento è alla querela sporta dalla candidata M5s a Genova Marika Cassimatis, esclusa dalla corsa per mano di Grillo e poi riammessa dai tribunali.

Ed ecco la seconda domanda dei due finti giornalisti, rivolta al direttore del Tg1 il giorno dopo: «Ci può rispondere come mai ha censurato la Raggi per i Trattati di Roma? Per favore risponda, non usi il telefonino alla guida. Che fa, scappa?». Orfeo va via. In conclusione l'invito all'attacco sui social: «Chiedete anche voi al direttore del Tg1 di rispondere a queste domande usando l'hashtag #OrfeoRispondi su Twitter. Ondata di tweet e insulti. Il post viene subito condiviso da Luigi Di Maio.

Il caso accende la bagarre politica. Il Partito Democratico reagisce compatto. I senatori chiedono l'intervento del Presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso. Stefano Lepri, senatore, dice: «Orfeo risponde agli organi di vigilanza non ai 5 stelle». Il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai al Senato Francesco Verducci interviene: «La commissione non può tacere su un fatto così inquietante». Il deputato Ernesto Carbone commenta: «Tra poco faranno picchiare i giornalisti non graditi?». E il capogruppo di Ap Maurizio Lupi in commissione Vigilanza parla di «stalking ai danni di Orfeo». Il presidente Roberto Fico si limita a dire: «Orfeo fa un tg schiacciato sul governo». Mentre tutti in Parlamento protestano per «un'azione condotta da gente pagata coi soldi del gruppo M5s, quindi con i soldi pubblici». Dal centrodestra Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera twitta «M5S chieda scusa a Orfeo». Maurizio Gasparri dichiara: «Già è grave fingersi giornalisti di una fantomatica testata quando non lo si è. Ma è quanto meno penoso camuffarsi addirittura da Iena per estorcere dichiarazioni al direttore del Tg1. Questi sono i metodi dei grillini!». E invoca anche lui l'intervento di Grasso. Il Movimento replica con Di Battista: «Il M5s fa domande a Orfeo, legittime, e il Pd grida allo scandalo». E, riferendosi al servizio di Report sul salvataggio de L'Unità: «Poi quando Renzi cerca di bloccare il servizio di Report va bene?». Nel pomeriggio arriva la reazione dal Blog: «Anche in altre occasioni fuori dall'orario di lavoro i dipendenti del gruppo del MoVimento 5 Stelle hanno intervistato giornalisti per il Blog: Mentana, Annunziata, Vecchi, Bechis e nessuno ha gridato allo scandalo».

I grillini rilanciano ancora con #OrfeoRispondi. Tutto ciò mentre nei corridoi della Rai qualche deluso sussurra: «Con questa aggressione gli hanno fatto un piacere, ora diventerà un martire. Mario Orfeo sarà sempre inamovibile alla guida del Tg1».

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