Padoan gioca con Bruxelles la carta dell'evasione

Domani la risposta dell'Unione europea

Padoan gioca con Bruxelles la carta dell'evasione

Roma - Impegni generici per non irritare la maggioranza, ma senza scontentare più di tanto l'Unione europea. Pier Carlo Padoan e Paolo Gentiloni si sono presi tutto il tempo necessario per compilare la lettera di all'esecutivo Ue, in risposta alla richiesta di una manovra da 3,4 miliardi. Oggi il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk sarà in Italia e incontrerà premier e ministro. Contemporaneamente partirà la lettera che non conterrà una ricetta precisa per recuperare quello 0,2% di extra deficit fatto dal precedente governo. Niente manovra espressa, né nuove tasse, indigeribili per la coalizione di governo, a partire dal segretario del partito di maggioranza, Matteo Renzi.

Si è parlato anche di un intervento sulle pensioni, un taglio all'Anticipo pensionistico (Ape) previsto dalla precedente riforma.

L'aggiustamento arriverà con il Def, il documento di economia e finanza di aprile. Oltre alle previsioni aggiornate, i grandi numeri del bilancio includeranno la correzione che sarà fatta soprattutto di recupero di elusione ed evasione e qualche taglio alla spesa.

Nella lettera l'unico impegno concreto sarà questo. Riapertura della voluntary disclosure (il rientro di capitali dall'estero) e lotta all'evasione Iva. Anche con l'allargamento della reverse charge, il pagamento anticipato dell'Iva a carico dell'acquirente. Confermate le indiscrezioni su un'inclusione della grande distribuzione, che porterebbe da sola allo Stato più di 700 milioni di euro.

Probabilmente, a garanzia di entrate imprevedibili come sono quelle da lotta all'evasione fiscale, ci saranno delle clausole di salvaguardia.

L'aumento dell'Iva in

senso proprio, con un intervento sulle tre aliquote, potrebbe rientrare proprio come garanzia. Da sommare a quello già previsto a legislazione vigente, che potrebbe portare l'imposta su beni e servizi fino al 25,9% nel 2019.

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