Pagamenti elettronici in tilt. Ripresa a ostacoli in serata

I problemi per i lavori sulle tubature del gas in Svizzera. Bankitalia monitora: servizi ripristinati ma non per tutti

Pagamenti elettronici in tilt. Ripresa a ostacoli in serata
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Lavori alle tubature del gas in Svizzera, che hanno danneggiato gravemente i cavi della francese Worldline e un sistema paralizzato per milioni di italiani, per cui è stato quasi impossibile eseguire pagamenti elettronici. Cavi danneggiati per errore, e non un attacco hacker come qualcuno aveva ipotizzato inizialmente, e bancomat in tilt. Un disagio ma soprattutto un danno per l'economia se si pensa che il blocco è avvenuto ieri e giovedì, i giorni dell'ormai consolidato Black Friday in cui c'è la corsa agli acquisti per i prezzi scontati, tanto che Confesercenti stima mancate vendite per 100 milioni di euro.

Il problema inizia giovedì verso l'ora di pranzo. La piattaforma Downdector, guardiano dei malfunzionamenti nei servizi digitali, comincia a segnalare diversi problemi con banche e sistemi di pagamento. Ed essendo stati segnalati negli anni molti attacchi cyber a banche e istituti finanziari, e incidenti di varia altra natura, la mattinata passa tra la frenetica ricerca di un perché e la paura di un gigantesco attacco hacker. Intanto, davanti alle casse dei supermercati e dei negozi le persone appaiono smarrite: le carte hanno smesso di funzionare, difficilissimo anche prelevare. Il guasto ha mandato in blocco i circuiti Bancomat, Pagobancomat e Nexi. E che l'incidente non sia di poco conto lo dimostra anche il comunicato della Banca d'Italia, che in mattinata scrive che «sta monitorando le difficoltà operative che si sono verificate in alcuni servizi di pagamento con carte di credito e di debito» mentre in serata informa che dopo il monitoraggio «i servizi sono stati ripristinati fatta eccezione per alcune tipologie di pagamenti con carte di credito», in attesa del ritorno alla piena operatività.

I principali circuiti hanno subito preso le distanze dall'incidente, spiegando che la causa del disservizio fosse da rintracciare in un problema tecnico della Worldline, azienda francese nata nel 1972, quarto leader mondiale per i pagamenti, che gestisce l'intera catena del valore dei pagamenti in Europa, occupandosi dell'elaborazione delle emissioni e dell'accettazione dei pagamenti elettronici. In una nota di Wordline diffusa dall'Ansa intorno alle 12 del 29 novembre si legge: «La causa dei problemi tecnici sulla rete nazionale che hanno impattato alcuni servizi di pagamento di carte di credito e di debito è stata identificata. I lavori di installazione delle tubature del gas (in Svizzera, ndr) da parte delle autorità locali hanno danneggiato gravemente i cavi e la rete del nostro fornitore». Nel frattempo, Worldline «sta lavorando incessantemente all'individuazione di potenziali soluzioni per riattivare i servizi, in attesa del ripristino dell'infrastruttura fisica». Il mistero sembra risolto. Ma i disservizi proseguono tanto che Nexi ieri pomeriggio informava: «Attualmente la problematica non risulta ancora risolta da Worldline».

L'impatto è principalmente localizzato in Italia, con alcuni effetti collaterali in altri mercati, soprattutto quello francese. Sui social le reazioni si sono fatte subito vivaci, accompagnate da una punta di nostalgia per i vecchi, cari contanti. «Scommetto che molti di voi stanno rivalutando le proprie convinzioni...», commentano gli utenti, spesso allegando foto di banconote. «Hai detto addio al contante? Allora il caffè lo prendi stasera...», ironizza qualcuno su X. Un altro profilo aggiunge: «Spero che questo disagio faccia riflettere chi auspica l'eliminazione del contante!».

Il Codacons sta valutando la possibilità di avviare azioni legali, denunciando il «disservizio grave, che sta generando danni enormi ai cittadini, impossibilitati a fare la spesa, eseguire rifornimenti di carburante, pagare prestazioni e servizi, con ripercussioni negative ingenti

anche per il commercio e per i negozianti», specie nel Black Friday, «con milioni di italiani alle prese con acquisti nei negozi fisici e sul web, e il rischio concreto di perdere la possibilità di sfruttare gli sconti».

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