Politica

Il Pakistan abbandona l'alpinista italiano ferito

Cassardo scivola per 500 metri e si rompe il femore. L'amico: «Lo portiamo a braccia»

Lucia Galli

La salvezza anche stavolta deve arrivare a piedi e nella notte. Fra le falde del Gasherbrum VII, in Pakistan, si lotta contro il tempo e contro la burocrazia per portare in salvo Francesco Cassardo, medico 30enne di Rivoli. Dopo aver lavorato in un ambulatorio locale per insegnare a usare dei nuovi ecografi, si era unito all'alpinista piemontese Cala Cimenti per scalare il GII, quota 6955. L'incidente è avvenuto in discesa, con gli sci: Saccardo è scivolato per 500 metri, procurandosi la frattura del femore e un trauma al collo. La diagnosi è stata fatta a 6324 metri di altitudine ed è certa perché Cassardo in forze all'ospedale di Pinerolo - se l'è fatta da solo, restando sempre cosciente, in oltre due giorni di attesa. I soccorsi via elicottero, come spesso accade in Pakistan, sono stati fino a ora rallentati da una serie di concause, nonostante stavolta il meteo fosse favorevole. Cimenti che, nella discesa sci ai piedi, si trovava più avanti rispetto al compagno, è arrivato al campo più vicino ed è risalito con sacco a pelo e vivande per passare la notte accanto all'amico. Intanto la famiglia dall'Italia ha iniziato a fornire tutte le garanzie economiche e assicurative. Che per ora non sono bastate a smuovere l'aviazione pakistana, sostanzialmente militare e già impegnata in altre operazioni di soccorso nella zona del K2 e del Broad Peak. Inoltre a complicare tutto sono la quota - vicina al limite della no flying zone imposta dall'Askari aviation - e le alte temperature, non ideali per i velivoli Ecureils. Un copione già visto, come, per esempio, sul Nanga Parbat nell'inverno 2018, quando gli elicotteri non si alzarono per evacuare il polacco Tom Mackiewicz - bloccato oltre 7mila metri - mentre la compagna di scalata Elizabeth Revol, fu indotta ad abbandonare il compagno, avviandosi, sola, in attesa di un soccorso che arrivò a piedi, grazie a due alpinisti elitrasportati dal K2. Erano Denis Urubko e Adam Bielecki. Anche stavolta è ancora il fortissimo russo-polacco che vive a Bergamo, Urubko, insieme al collega Dan Bowie e ad altri due polacchi, ad aver raggiunto i due piemontesi ormai allo stremo. L'alpinista italiano Marco Confortola è rimasto, invece, dall'alba di ieri, a 5500 metri, in attesa di essere a sua volta prelevato da un elicottero per andare a soccorrere i piemontesi. Confortola è in zona perché ha appena scalato il suo undicesimo Ottomila, il Gasherbrum IV (8039 metri) e inoltre è un esperto tecnico del soccorso alpino italiano. Aveva incrociato Cimenti e Saccardo sulla via di discesa, dato che GII e GVII hanno un segmento di itinerario in comune. I piemontesi gli avevano regalato una bottiglia di Coca-Cola, come premio per la vetta. Ora lui ha consegnato anche ai social tutta l'amarezza: «È un incubo: sono pronto a partire, ma ho trovato muri invalicabili di burocrazia e problemi assicurativi».

Esasperata anche la famiglia di Saccardo, nonostante l'impegno del governo italiano e dell'ambasciata in loco: «Francesco sta morendo, chiediamo tutto l'aiuto possibile».

Commenti