Il Papa: «Accogliere tutti senza giudicare nessuno»

Francesco cita le parole di san Luca e, nel pieno della crisi migratoria, invita alla solidarietà

Riprende le parole di san Luca negli Atti degli Apostoli e invita, Papa Francesco ad «accogliere tutti senza giudicare nessuno». Richiama la Evangelii gaudium e l'invito di Gesù nel Vangelo: «Non giudicate e non sarete giudicati. Chiamate buoni e cattivi, tutti, senza differenza». Nel pieno della crisi migratoria in Europa, con decine di migliaia di immigrati in fuga dalla guerra e dalla fame, Papa Francesco lancia un appello forte affinché tutti siano accolti. Lo fa incontrando i membri dei Nuclei parrocchiali di evangelizzazione fondati da don «PiGi» Perini, e ricevuti in Vaticano dopo l'approvazione definitiva degli Statuti. Il monito del Pontefice argentino è forte e chiaro: «Accogliere tutti senza giudicare nessuno, per offrire l'esperienza della presenza di Dio e dell'amore dei fratelli». «Il nostro giudice è il Signore, e se ti viene in bocca una parola di giudizio sull'uno o sull'altro, chiudi la bocca», ha esortato Bergoglio, invitando a «convivere con la gente con semplicità», accogliendo tutti, buoni e cattivi, come faceva Gesù. «L'evangelizzazione sente forte l'esigenza dell'accoglienza, della vicinanza - ha aggiunto il Papa rivolgendosi a oltre 5mila fedeli nell'Aula Paolo VI in Vaticano - perché è uno dei primi segni della comunione che siamo chiamati a testimoniare per avere incontrato Cristo nella nostra vita». «La Chiesa è la casa paterna. C'è posto per tutti, per tutti - ha ribadito - e Gesù dice, nel Vangelo: 'Chiamate buoni e cattivi, tutti, senza differenza'».

Francesco si è poi soffermato sul concetto di evangelizzazione, intimamente legato a quello di «accoglienza». Perché, ha detto, «è uno dei primi segni della comunione che siamo chiamati a testimoniare per avere incontrato Cristo nella nostra vita». Il Papa ha infine invitato a «incontrarsi nelle case per condividere le gioie e le attese che sono presenti nel cuore di ogni persona». Si tratta, ha detto, di una «esperienza genuina di evangelizzazione che assomiglia molto a quanto avveniva nei primi tempi della Chiesa».

Non è la prima volta che il Papa sudamericano incoraggia i fedeli ad accogliere gli immigrati. E non è un caso che uno dei suoi primi viaggi in Italia sia stato proprio a Lampedusa, per ricordare i migranti morti in mare, per pregare per loro, e per lanciare un messaggio forte alla comunità internazionale affinché le tragedie in mare non si ripetano più. In quell'occasione, il Papa ha chiesto perdono «per l'indifferenza verso tanti fratelli e sorelle», per «chi si è accomodato e chiuso nel proprio benessere che porta all'anestesia del cuore» e per «coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi». Il 7 agosto scorso, Bergoglio aveva rinnovato l'appello all'accoglienza: «Respingere gli immigrati è un atto di guerra».

E domenica 30 agosto, dalla finestra di San Pietro, al termine dell'Angelus, aveva nuovamente condannato le stragi di migranti: «Occorre cooperare con efficacia per impedire questi crimini che offendono l'intera famiglia umana».

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